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Visualizzazione dei post da gennaio, 2008

'O Pasticciere

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' O Pasticciere, è chiamato anche 'O  Dulciere, colui che fa e confeziona dolci ( torte, babà, biscotti vari, pastiere, sfogliatelle e tante altre leccornie) Fu ed è un mestiere, che nella nostra città ha sempre dato da vivere a chi lo intraprendeva, soprattutto per la golosità innata alle cose dolci di noi Napoletani, tanto che sia per festeggiare un avvenimento o l’anniversario di qualcuno o di qualcosa non mancano mai una buona quantità di dolci , piccola pasticceria (sorta di bignè, dolciumi, minuscoli babà, zuppette) ed una bella torta confezionata per l’occorrenza. Sorta di vassaio con babbà , e santarose e tortino al babbà picc ola pasticceria tipo napoletana  detta anche " pasticceria mignon" Fra i più noti Pasticcieri di tutte le epoche sono da ricordare : Luigi Caflisch, (originario della Svizzera, ma divenuto poi napoletano a tutti gli effetti) che seppe portare a Napoli la moda francese dei pasticceri di oltre alpi, c

'O Pastare

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'O Pastare ‘O Pastare è il Pastaio . Antichissimo mestiere, che era esercitato per la fabbricazione di paste per minestre, la cosiddetta Pastasciutta fabbrica di pasta a livello industriale La pasta è considerata uno degli alimenti fondamentali della dieta mediterranea , tanto che è consumata principalmente da tutti i paesi, che s’affacciano sul Mare Mediterraneo. Anche se la pasta, nota con la parola “ maccheroni ” è da considerarsi un invenzione dei navigatori arabi, un quanto nei loro viaggi per mare, erano soliti mangiare un sorta di frumento pastificato con acqua e tagliato poi con la Machaera ( sorta di coltello ricurvo) .  machaira, coltello arabo  utilizzato per tagliare l'impasto I primi pastai furono i Genovesi (ne dà notizia il notaio Ugolino Scarpa , quando redasse un testamento nel 1279 , in cui era elencato l’inventario dei beni di un certo Porzio Bastone . Tra i beni di Costui è riportato “una Barisella plena de Maccaronibus ”

'O Panzarottare

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‘ O Panzarottare .  Mestiere di chi prepara, frigge e vende “ ‘e Panzarotte ”. “O panzarotte “ non è altro che un involtino di pasta di patate, ricavato, prima dalla lessatura delle stesse, poi, dopo averle sbucciate a passarle attraverso lo schiacciapatate o in mancanza schiacciate con un bicchiere. Amalgamata la pasta ottenuta, ancora calda, aggiungendo del burro, delle uova e parmigiano, nonché sale e pepe ed una buona grattugiata di buccia di limone, la si lavora a lungo con le mani e infine si passa a formarne dei cilindretti bislunghi. Tali cilindretti, chiamati anche crocchette , dopo averli avvolti nella farina e fatti passare con cura nell’uovo sbattuto e nel pane grattugiato, si procede a friggerli in abbondante olio bollente, finché non s’indorano.. Panzarotti ( crocchè di patate)                                                                                                       ' E panzarotti così ottenuti possono essere di due tipi : Semplice , chia

'O Pagnuttiste

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'O Pagnuttiste non è altro che un Voltagabbana, un Voltabandiera. Chi senza decoro, ma solo per interesse, appoggia un uomo politico, durante la campagna elettorale o si batte per lui facendo finta di seguirlo ed ammirarlo nelle sue azioni. I più noti degli ultimi tempi  Tale termine deriva dal vocabolo napoletano “Pagnuotte “ , che significa pezzo di pane , ma anche il guadagno , che ricevettero coloro che, durante gli avvenimenti politici del 1848 , tradendo i fautori, che si battevano per un regime rappresentativo del popolo, si schierarono con i realisti, che erano per la Monarchia Assoluta, ottenendo favori. A tale proposito fra i detti napoletani ‘o pagnuttiste è divenuto sinonimo di opportunista ed è reso famoso da quello che dice : “Abbacche cu chi vence" (Significato traslato) Naviga secondo il vento, Chi si sa Regolare in modo da stare dalla parte del più forte.

'O Pagliarule

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‘O Pagliarule  è il venditore di paglia e relativi oggetti confezionati con la stessa. Era un mestiere molto in voga nel passato, quando molte cose erano prodotte con la paglia, come i giacigli per dormire, (‘e pagliaricce) , utilizzati fino a prima dell’ultima guerra nelle carceri, come nella famosa canzone  ( Pagliaricce e cancelle) oppure ( ‘o Paglione) rudimentale materasso di paglia e di foglie secche ‘O Pagliarule era anche un ottimo costruttore e venditore dell’occorrente per allestire capanne (‘o Pagliare), Antico pagliaio , che non se ne vedono più                                                 utilizzato in campagna e costruita con intelaiatura di pali e come pareti e tetto inserti di paglia, sorretti da rami e rifiniti da frasche. ‘O pagliarule era conosciuto anche quale venditore di ventagli  Ventaglio di paglia per soffiare in cucina ( per soffiarsi ) o (da cucina) per alimentare il fuoco, ma il prodotto che lo rese celebre fu il cappello di

'O Pallista

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‘O Pallista = Buffone, dispensatore di bugie e sciocchezze, che poiché inverosimili, non sono da ritenersi vere. Modo di comportarsi non serio, rendendo ridicola ogni cosa. Modo di fare di chi si ostina consapevolmente a rendere spiritosa una situazione divenuta molto pesante e pericolosa, improvvisa motti e facezie per far sorridere esagerando nell’esposizione. Nel Circo ‘ e Palliste indossano particolari abiti abbondanti, chiamati pagliaccetti , che consistevano in un costume ridicolo esagerato, molto largo e con foggia di colori nella loro composizione buffi. A Napoli, ’o Pallista, è quello che dispensa continuamente le cosiddette Balle ( dal francese antico - balla = palla quale contenitore del nulla, aria evanescente, aria gonfiata con elio o altri gas riuscendo a librare verso l’alto., "Nun dicere fesserie" , espressione che si dice nei confronti del pallista , che spera di far passare per veritiere le sue fandonie.   Rosario Toscano  Nel p

'O Paccuttare

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‘O Paccuttare è il Mestiere, praticato da personaggi disonesti “’ e paccuttare , per gabbare gonzi o persone, che si ritengono scaltre e che si ritenengono di saper fare affari a buon mercato. ’O paccuttare è una sorte di mago furfante, che con sperimentata abilità rifila “‘o paccotto “ , che è il cosiddetto, pacco, un fagotto o meglio un involto apparentemente contenente il prodotto mostrato ed offerto precedentemente all’incauto acquirente, mentre nella realtà il pacco, che riceve è un falso o una buona imitazione od altra cosa. 'O Paccuttare era un personaggio, che circolava a Napoli generalmente nei pressi delle Stazioni della Ferrovia dello stato o della Circumvesuviana e nei Mercatini rionali della Duchesca o di Forcella , ora svolge la sua attività presso l ’aree di servizio delle Autostrade   ' O Paccuttare è diventato celebre e conosciuto dal grande pubblico, perché è stato prodotto dal cinema, nella grande interpetrazione di Totò , nel film ( Guardia e la

'A Pacchiana

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'a pacchiana ‘A Pacchiana .Donna alquanto anziana che veste, come una contadina tenendo in testa la cosiddetta Macchiosa , sorta di foular, come una bandana, per non far sporcare i capelli. Generalmente la Macchiosa di color nero lo indossavano le donne anziane o vedove, mentre la giovani nubili e le zitelle utilizzavano coprirsi la chioma con quella di color bianco di stoffa di lino . Si può definire ‘a pacchiana un comportamento goffo, rozzo, cafone, irriguardoso, tale da discordare con le buone maniere ed usanze civili. Oltre al comportamento ed il modo di fare, ha un suo modo di vestire inconfondibile, che è quello delle donne di campagna, che hanno larghe gonne plissettate con grembiuli colorati, terminanti con corpetti quadrati increspati a forma di nidi di vespe, nonché la testa coperta da un fazzoletto detto " 'a macchiosa ", di color nero se utilizzata in occasione di lutto o da vedove. pacchiana abruzzese con la procidana          

Ovajola

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Ovajola = L’ovaiuola. Mestiere rappresentato anticamente da contadine delle contrade limitrofe, che circondavano la città di Napoli, che, ogni mattina sia d’estate, che d’inverno, bussando all’uscio delle abitazioni offrivano uova fresche di giornata. Ovaiuola (venditrice di uova di galline)                                                  Si riconoscevano perché portavano le loro prelibate primizie in ceste, che si mettevano in testa o in panieri sottobraccia. Dopo aver esaurito il giro per la rituale clientela per liberarsi delle uova in esubero, erano solite fermarsi agli angoli delle strade per venderle al grido: “ So’ ove paisane! “ So’ fresche, so’ ancore cavere! L’agge levate stammatine a sott’‘ ‘e galline. “ (Sono di masserie paesane! Sono fresche, sono ancora calde! le ho tolte stamattina da sotto le galline) L' Ovajole oltre ad essere venditrici erano per lo più, anche, produttrici d'uova, poiché erano esse stesse ad allevare gallinelle ovipare

Ostrecare

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Ostrecare = Ostricaro. Venditore ambulante di Frutti di mare in generale come : Murici o patelle, datteri, tartufi, Ostriche, lupini, cannulicchi, vonghele , ed in mancanza di essi, cozze, ricci 'e mare e tunninele. insieme di crostacei e mitili del mare nostrum L’invito dell’ Ostrecare a comprare le sue prelibatezze  era : “ Vuje vulissene bell’ostreche d’ ‘o Fusare!. ‘E meglie tunninele, Tunninele e ‘nzieme ‘e cozzeche e può fa ‘na bella zuppa!, Ne tenghe surtante ‘n’ ate quatte.!”. Traduzione = Mi piacerebbe avere belle ostriche del lago Fusaro! Ho le migliori telline! Con l'insieme di telline e cozze, puoi farti una buona Zuppa di mare! Né ho da vendere soltanto altre poche. I napoletani acquistano i frutti di mare , vuoi perché sono attratti dal profumo di mare, che emanano, vuoi dalla credenza, che riescono ad infiammare i sensi e far emettere sospiri amorosi. Il gustare i frutti di mare è un rito o meglio uno sfizio tanto da non saper sfuggi

Omme

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Omme = Uomo. Essere appartenente alla razza umana, che secondo la teoria di Darwin dell’evoluzionismo , deriva dalla scimmia finché diventò :“Homo Sapiens” A Napoli o meglio nella lingua napoletana si è avuta una speciale classificazione in base a taluni atteggiamenti ed a comportamenti come: Omme ‘e cartone = Uomo di cartone. Uomo di poco conto. Uomo che vale niente Omme ‘e ciappe = Uomo di buon conto (la ciappa in questo caso è la toga), Uomo pregevole da farne stima.  (Magistrato, Avvocato) Giudici, avvocati, (uomini che portano la toga) Omme ‘e lutamme = Uomo di brago (lota) .                         Uomo spregevole, come nel detto: " (’a Lutamme ’e meglie ’e te)" Omme ‘e merde = Uomo di cacca. Uomo di escrementi. Uomo spregevole.Uomo senza carattere. Omme ‘e niente = Uomo che non vale nulla, senza onore, né dignità. Omme ‘e quatte a Grane = Uomo da 4 grani (Moneta di rame del valore, di qualche centesimo del soldo). Uomo che vale poco

'A Nevajola

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‘A Nevajola era la venditrice di neve ghiacciata. Il suo mestiere era collegato principalmente alla vendita dei prodotti dell’acquaiolo , nel caratteristico chioschetto detto 'a banca 'e' ll'acqua (‘ a banca ‘e ll’acque ) specie durante l’estate, che occorreva tenerli sempre freschi o ghiacciati. La materia prima era la neve, che veniva raccolta durante l’inverno copiosamente sul monte Faito o sulle pendice del Vesuvio e quindi ammassata in grotte sotterranee ( ‘e Nevere ) dove ghiacciava, per poi venderla in estate. Tale ghiaccio era conservato nelle ghiacciaie e poi immesso in grandi botticelle foderate di sughero con un vano nella parte inferiore, dove erano alloggiati blocchi di ghiaccio, che rendevano l’acqua o la bibita, fresca o ghiacciata, perché raffreddata dal ghiaccio, proveniente dalla neve ammassata durante le nevicate invernali. La neve ghiacciata faceva sì che l’acquefrescaio potesse assicurare agli avventori alla domanda:  ” Acquajuò!

'O Nespulare

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‘ O Nespulare è il Nespolaio, il venditore ambulante di nespole. ‘E Nespule sono considerate l’ultimo frutto dell’estate, perciò, quando finisce la loro raccolta e nei negozi di frutta di strada ( ‘e puoste ), non si vedono più, inizia l’autunno e le giornate si accorciano. Nespole mature del tipo giapponese                     ‘O Nespulare , sa tutto del frutto e dell’albero del nespolo. Ti sa dire che esistono due qualità di Nespole, quella comune, detta nespola tedesca ,  Nespola germanica perché originariamente proveniva dalla Germania, è di forma sferoide e di color giallo ruggine con 5 noccioli; e quella nota come ‘a nespola do’ Ciappone , che come qualità è più buona e zuccherina. ‘O nespulare gridava il suo invito a comprare i suoi frutti dicendo: “So’ d’ ‘o Ciappone ‘ nespore! “ “Tenene ‘a faccia gialla e ‘o core ‘e zucchere!” “ Me parene overe ‘e méle : ih c’amarene!” “So’ d’ ‘o Ciappone ‘ nespore! “ Traduzione sono del Giappone le

'O Nemmecchelare

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Lenticchie dalla buccia tenera Lenticchia dalla buccia dura                                                        ‘O Nemmicchelare non è altro che il venditore d’ ‘e nemmicchele (che altro non sono che l e lenticchie ). ‘e Nemmicchele ( le lenticchie ) sono un legume antichissimo, coltivato già nell’antichità, tanto che se ne parla nella Bibbia a proposito del Profeta Esaù , (che per un piatto di lenticchie cedette la primogenitura a Giacobbe ). Le migliori qualità d’ ‘e nemmicchele si possono comprare sfuse nei negozi do’ vrennajuole , negozio specializzato, che vende generalmente mangimi , ‘ a vrenna ,( crusca ), ‘e sciuscelle ( le carrube ), ‘ e fasule a ucchietielle (fagioli ) ed  ‘e Nemmicchele ( le lenticchie ). A Napoli si è soliti mangiare 'e nemmicchele (lenticchie) come : Zuppa ‘e lenticchie ,utilizzando per l’occorrenza  lenticchie di Ponza e di Ventotene ,  Zuppa di lenticchie di Ponza lenticchie dell'isola di V

'O 'Ncenziere

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‘O ‘Ncenziere era un venditore ambulante d’incenso, o meglio vagabondo, che andava da un capo all’altro della città irrorando fumi di incenso a destra ed a manca, come rimedio contro il malocchio e la mala sorte. Incenziere, irroratore ambulante di incenso  La figura d’ ‘o ‘ Ncenziere era rappresentata da un omone dalla gobba pronunciata, che camminava lentamente a causa di una malformazione delle gambe, vestiva con pantaloni alla zuava, camicia scura sotto un frac dismesso con fregi ed orpelli vari, nonché in testa recava una feluca inghirlandata di amuleti, ( ciondoli di piccoli gobbetti di color rosso, larve di serpenti, scheletri rinsecchiti di rane ). L’incenso , che irrorava (a suo dire) serviva a tener lontano Jettatori provetti di malocchi ed a scacciare la scalogna, che si era insinuata in un negozio, in una famiglia pronunciando la cantilena celebre : ”:Aglie, fravaglie, e fattura ca unu quaglia " ‘E ‘ncenziere , come i sacerdoti dell’antico Egitto e