'O MANDULINE
Mandolino napoletano |
Il Mandolino un simbolo di Napoli
Si parla del Mandolino, come lo
strumento più noto e rappresentativo di Napoli, è considerato uno degli emblema della città
di Partenope, conosciuto tanto all’estero, forse più della lingua napoletana e
della stessa pizza.
Sono pienamente d'accordo dell’affermazione,
perché anche la celeberrima canzone napoletana ‘O Sole Mio , se non è accompagnata
e suonata da questo inimitabile strumento, sarebbe poca cosa, perchè priva della
dolcezza delle note, che esso sprigiona
e che sanno parlare al cuore, più di ogni altro strumento musicale.
Sono pienamente d'accordo dell’affermazione, perché anche la celeberrima canzone napoletana ‘O Sole Mio , se non è accompagnata e suonata da questo inimitabile strumento, sarebbe poca cosa, perchè priva della dolcezza delle note, che esso sprigiona e che sanno parlare al cuore, più di ogni altro strumento musicale.
Con il mandolino canta Napoli.
Nella
Storia di questo strumento incontriamo tantissimi artisti virtuosi, uno su
tutti, poco noto ai napoletani, ma tanto
lustro ebbe fuori della sua Napoli, Mario Di Pietro, che ebbe l’onore di
intrattenere i soldati inglesi
nell’ultima guerra prima che si accingevano a partire per il fronte italiano, allietandoli
con le melodie, che sapeva far emettere
dal suo mandolino.
Nelle
grandi orchestre fu relegato a strumento di secondo ordine e non fu mai
insegnato al Conservatorio musicale e utilizzato solo dai cosiddetti
complessini , noti come la “ Pusteggia”.
Quindi il Mandolinista ( suonatore di Mandolino) è sinonimo di pustiggiatore,
suonatore per intrattenimento nei ristoranti, o ambulante nelle osterie o per la strada.
Parliamo
un po’ della sua costruzione, era un’arte nobile, la cosiddetta Liuteria, che rimane viva ancora oggi, grazie
al costruttore Raffaele Calace, che continua una vecchia tradizione di
famiglia.
Nell’Ottocento
ed all’inizio del Novecento erano noti
molti Liutai, come i fratelli Vinaccia, (che inventarono la cosiddetta meccanica
per stringere le corde, mentre prima si accordavano con i piroli), il maestro
Antonio Notorio, il maestro Vacca Vincenzo, che ci hanno
lasciato strumenti validissimi e ancora oggi apprezzati per la loro sonorità e
musicalità.
E’ un’arte, che non si insegna più e quindi va
scomparendo e non incontra l’interesse dei giovani, perché è sinonimo di
pazienza, di precisione, di amore, di sentimento e tanto tanto lavoro, che poi
non è ben remunerato. Il mandolino non è un prodotto da poter industrializzare,
fa parte di quei lavori tradizionali, (come
la costruzione dei pastori per il presepe) per cui necessita un lavoro
costante delle mani per saper forgiare dal legno grezzo uno strumento, quale il
mandolino, che potrà far vibrare il cuore di chi lo suona e di chi ascolta le
sue melodiose note.
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