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Visualizzazione dei post da 2019

La leggenda della Strega del Vesuvio

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Il Vesuvio come era nella leggenda della Streg a del Vesuvio Il vesuvio come si o sserva oggi La leggenda che veniva raccontata dagli abitanti della zona vesuviana, dopo l’eruzione del 1855 tracimò nel fosso della Vetrana e nel sottostante Fosso   del Faraone   ed invase poi nel 1858 la strada tra Resina   e l’osservatorio Vesuviano. Tale Eruzione terminò solo nel 1860 lasciando con le sue lave nuove strutture superficiali, tra cui il riempimento di un antico burrone, noto come “Fosso Grande” che divideva il Vesuvio dal Monte Somma.   La leggenda narra che gli abitanti di tutta la zona vesuviana dopo quella tremenda eruzione iniziarono a sentire un urlo terrificante, un grido lacerante che sembrava essere emesso da una persona, che stesse patendo una sofferenza indicibile. Tale urlo si ripeteva puntale e sinistro tutte le notti, per cui. esasperati i contadini della zona decisero di rivolgersi a la “ Vecchia ‘e Mattavona ”, una leggendaria fattucchiera, che viveva

Chiaiano, istituzione come Comune

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Decreto Istitutivo del Comune " Chiaiano ed Uniti"

IL CARCIOFO , e le sue foglie

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La cosca , il simbolo di riferimento (il  carciofo) Il carciofo è come una società segreta ( una Cosca )   L’ortaggio a cui fanno riferimento le associazioni malavitose, è       “ Il \carciofo”. Se pensiamo al termine Siciliano di “ Cosca” che risale al tardo latino, per identificare la costola della foglia, o meglio l’insieme di foglie , che stanno a proteggere il nucleo, la parte più importante del carciofo. Quindi le cosche mafiose fanno riferimento all’insieme di foglie del carciofo, che formano varie cerchie, quelle più esterne proteggono dalla vista d quelle più interne, in modo da mantenere la segretezza, come lo è Cosa Nostra, appunto una società segreta.   Le foglie (cosche) esterne, cioè i delinquenti di strada, sono considerati carne da macello, che vanno a riscuotere il pizzo ed eseguono a loro volta i lavori di bassa macelleria e passano la maggior parte della loro vita in galera o fuggendo dai killer rivali. Le foglie esterne a loro v

'A Pastiera napoletana

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La Pastiera Napoletana La pastiera è il dolce per eccellenza pasquale, ed è realizzata nelle case napoletane da una ricetta che si tramanda da madre in figlia esclusivamente il giovedì o il venerdì santo, per essere pronta per gustarla a fine pranzo della domenica del giorno della santa Pasqua, accompagnata da un buon limoncello, liquore fatto anchesso in modo artigianale. La tradizione prevede un rito particolare, in occasione di questa ricorrenza, consistente nel modo seguente: prima di iniziare il cosiddetto ”Pranzo Pasquale”, il capo famiglia o il più vecchio dei commensali impartisce una formale benedizione, un rituale, che si fa con un rametto d'ulivo, simboleggiante la pace, bagnato nell'acqua benedetta, ritirati precedentemente la Domenica delle Palme nella Chiesa territoriale di appartenenza, e solo dopo si passa alla degustazione delle varie portate dei cibi preparati per la festa di Pasqua, compreso il dolce finale ( la Pastiera).   La pastiera na

Le varie "CLeopatra" della storia

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 Le varie  "CLeopatra"  della storia Soluzione del Quiz di Sasà “O Prufessore” del 22 febbraio 2019.   Cleopatra VII thea Filopatorre Cleopatra, la regina egiziana più nota della storia,   fu Cleopatra VII   meglio nota come Cleopatra Thea Philopatore, che nacque ad Alessandria d'Egitto nel 69 a.C. era la figlia del faraone Tolomeo XII e alla morte del padre, avvenuta nel 51 a.C., viene costretta   a sposare il fratello dodicenne Tolomeo XIII, come era uso della Dinastia Tolemaica, con il quale ascese al trono divenendo Regina. Il fratello però, durante il terzo anno di regno, incoraggiato anche dai suoi consiglieri, uno dei quali pare fosse il suo amante, esiliò la giovane sorella , Cleopatra,   che trovò rifugio in Siria. La storia annovera ben 8 (otto) Cleopatra, tutte della dinastia   dei Tolomeidi     e giziani, di cui 7 furono regine del Regno d’Egitto, mentre   l’ultima, Cleopatra VIII , che è ricordata come Cleopatra Selena, fu ugualmen

Il bidet. storia e curiosità di una tradizione tutta italiana

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Il  BIDET ( classica forma) Lo strano arnese, come lo definirono i Piemontesi nel loro registro di catalogazione dei mobili ed attrezzi, trovati   nella Reggia di Caserta, nell’acquisire tale monumentale edificio, (dopo l’ unificazione dell’Italia nel 1860). lo classificarono, assolutamente ignari della sua funzione   “Oggetto sconosciuto a forma di chitarra”, non era altro che il “Bidet “ Il bidet attecchì ed ebbe fortuna in   un Paese diverso da quello che gli ha dato i natali, infatti,   fu inventato in Francia nel Diciassettesimo secolo ed ebbe la sua fortuna in Italia, perché ritenuto utilissimo. mentre non ebbe la stessa sorte nel resto del mondo. L’invenzione del Bidet risale al 1710 e fu installato per la prima volta nell’abitazione della famiglia reale francese; successivamente, tale accessorio sanitario entrò anche in circa cento stanze da bagno di Versailles, dove però sembra che rimase pressoché inutilizzato.   Versailles ( i giardini della reggia