Il Mito del Mandorlo in Fiore
Il Mito del Mandorlo in Fiore
- L'idillio di Acamante e Fillide -
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Acamante e Fillide |
La
leggenda nata, secondo il mito della fioritura del mandorlo, sarebbe da ricondurre
all’amore fra Acamante, figlio del celebre Teseo, e Fillide, giovane
principessa Tracia.. Acamante, eroe greco . ebbe un ruolo importante
nella guerra di Troia, si narra che già prima dell'inizio della guerra stessa
si era cercato di evitarla tanto che lo stesso Acamante era stato inviato con
Diomede in ambasciata a Troia, per richiedere la restituzione di Elena. Durante
i colloqui tra le delegazioni ed i rituali banchetti di ospitalità, la
principessa, Laodice, figlia di Priamo, s'innamorò del affascinante Acamante
e confidò la sua improvvisa passione per il bel giovane ambasciatore alla
moglie di Perseo, Filobia, la quale decise subito di aiutarla.
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Immagine di Laodice ( una delle 5 figlie di Priamo ed ecuba) |
Filobia subito si mise all'opera e convinse il proprio
marito riluttante, Perseo, che
regnava sulla città di
Dardano, in Troade, a invitare separatamente i due
giovani ad un convivio, e a metterli l'uno accanto all'altra. Laodice, alla
fine del banchetto, diventò la moglie di Acamante. Da questa unione nacque
un figlio, Munito, che fu allevato nella casa di Priamo dalla bisnonna, Etra,
madre di Teseo, allora prigioniera d'Elena.
Si racconta anche che Acamante tra le sue tante eroiche
gesta fu uno dei guerrieri achei che si trovasse, alla presa di Troia,
nell'interno del Cavallo di legno. Durante la confusione della caduta di Troia,
mentre Laodice stava nel santuario di Troo, la terra si aprì e la inghiottì
davanti agli occhi degli astanti, mentre Etra fuggì con Munito al campo greco,
dove Acamante riconobbe in lei la propria nonna, che credeva morta da
tempo. Subito Acamante dopo la ritrovata nonna e figlio chiese ad
Agamennone che fossero rimpatriati. Agamennone accolse la richiesta del
Principe acheo, ma in cambio volle che rinunciasse alla sua parte del bottino. spettantogli dalla
vittoria della presa di Troia.
Nel viaggio di ritorno in patria da Troia Acamante fu
costretto da venti avversi tempestosi e sventuratamente, a sbarcare in
Tracia , dove fu accolto dal re del Luogo , un certo Fileo, noto pure come
Licurgo .
Durante la sosta in Tracia, Munito, il figlio di
Acamante avuto con Laodice, mentre cacciava, fu morso da un serpente e morì.
Si racconta poi che Acamante finché restò in tracia,
conobbe Fillide, la bella principessa figlia di Fileo, che s'innamorò perdutamente
di lui e desiderava quanto prima sposarlo. Acamante accettò l'idea, perché
anch'egli era innamorato della bella Fillide, ma pose la condizione che prima
delle nozze sarebbe dovuto ritornare ad Atene, per sbrigare colà i propri
affari e raggiungerla poi, così definitivamente.
Fillide, acconsentì alla separazione
provvisoria e consegnò al promesso sposo, quale pegno d'amore , una
cassetta, che conteneva oggetti sacri al culto della dea , Rea, che si
fece giurare di tenerla sempre chiusa , e di aprirla solo quando
avesse perso ogni speranza di raggiungerla.
Rimasta sola , Fillide, nel giorno fissato per
il ritorno del suo promesso sposo, Acamante , si portò per ben nove volte dalla
propria reggia al porto per vedere giungere la nave, che le avrebbe definitivamente
il suo amore.
Intanto Acamante, però, nel ritornare da Atene, fu
trattenuto nella Troade dai venti contrari, e Fillide, dopo aver atteso invano
per nove giorni il suo ritorno, si impiccò per il dolore.
La dea Atena, mossa a pietà per la fine tragica della giovane
principessa, trasformò Fillide in un albero di Mandorlo. Acamante non era
morto, era solo stato trattenuto da un’avaria della sua nave, e quando
giunse e seppe della morte di Fillide e della sua trasformazione, andò verso
l’albero di Mandorlo e lo abbracciò amorevolmente. Fu così, che all'improvviso,
i nudi rami del mandorlo si ricoprirono di fiori anziché di foglie,
Acamante, cosi poté abbracciare soltanto il
suo nudo tronco lasciato la
Tracia si recò, poi, a Cipro dove fondò una colonia. Si
racconta che qui morisse, per una caduta da cavallo, essendo finito
malauguratamente sulla propria spada.
L'epilogo della storia si ha, perchè, quando Acamante aprì il cofanetto, che gli aveva
donato la sua amata Fillide, dopo molti anni da questo prese forma uno spettro
che impaurì il cavallo che l'uomo stava cavalcando.
L'animale scaraventò
Acamante in terra, e l'eroe morì trafitto dalla propria lancia durante la
caduta, quasi a voler ricambiare il tenero abbraccio di Acamante.
Ancora oggi, nella Valle dei Templi, questo miracolo
a Febbraio si rinnova ricordando a tutti i popoli il valore dell’amore e della
pace.
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Il Mandorlo in fiore |
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la
Vall dei Templi (Agrigento)i fiori del mandorlo che danno il benvenuto alla primavera |
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