Il Debito Pubblico - 1^ puntata







i BOT, i
Il Debito Pubblico

Scopriamo  un poco, cosa sia, in parole povere, il Debito Pubblico 
-  BTP, i CCT, CCT in ECU, CTZ, lo SPREAD, i BUND TEDESCHI, nonché il famigerato ”Debito Primario” detto “Debito Supremo”.




BOT (Buono Ordinario del Tesoto)



BTP ( Buoni del Tesoro Poliennali a 3 ,  5,/, 10, 30 anni)













Una mattina qualsiasi nel portarmi, come ogni tanto a Piazza Municipio, ho incontrato il mio solito collega (interlocutore delle mie riflessioni e delle tante curiosità senza una risposta immediata), Tore Castagna, e dopo aver degustato con lui un ottimo caffè al solito bar,  (ubicato nell’angolo  di via Cervantes), mi rivolse una serie di domande tecniche di economia politica, con cui si era bombardati ogni santo giorno, quando si accendeva la televisione per sentire le varie notizie del telegiornale o delle news economiche  provenienti da  tutto il mondo.
Mi chiese:  Carissimo professore Sasà, voi, che sapete tanto di storia antica, volete darmi qualche delucidazione anche della storia  moderna, circa l’attuazione della cosiddetta Economia moderna dello Stato. Volete spiegarmi con parole semplici  e farmi capire, perché si parla di Spread, di Debito Supremo, dei Bond Tedeschi, ma cosa sono e chi li tiene e quali effetti producono sul nostro costo della vita quotidiana?” 
Fui colpito da tale richiesta  dettagliata, precisa, forse pensai, vuol saggiare la mia conoscenza in materia, ma  fattomi coraggio con calma e sicurezza, gli risposi: “ Mio caro Castagna, una volta eri ferratissimo sull’argomento e ne sapevi più di me, ora ti sorprendono forse questi termini stranieri che non si usavano  e non esistevano ai tempi tuoi.
Ti farò un resoconto preciso, anche se dovrò concentrarmi e, forse sarò un po’ prolisso, per spiegare al meglio i termini  tecnici anche se stranieri con parole semplici”,  Risposi  al mio amico interlocutore.
Anche se conosci Il termine “ Debito Pubblico “ cioè chi come lo Stato , una volta il Re o chi aveva il potere su una Nazione, per sopperire ad una spesa straordinaria,  che non riusciva a compensare con l’entrate fiscali fissate e previste con leggi ordinarie annuali, note come il Bilancio dello stato o come si chiama adesso DEF ( Documento di economica e finanza, avente la durata triennale), contrae con il pubblico sia interno , che straniero un prestito per  acquisire entrate straordinarie diverse da quelle ordinarie quali  le entrate fiscali, (le tasse, sia Dirette - Irpef, Irap, - che Indirette, - l’Iva, l’accise  che sono inglobate nel prezzo di alcuni beni di largo consumo).
Quindi il Debito Pubblico non è altro, che un prestito, che lo Stato stipula con il popolo risparmiatore, mediante la tipica forma , una pubblica sottoscrizione , proponendo titoli speciali, come se fossero carta moneta, garantita  dal patrimonio  reale dello Stato, come il Demanio pubblico – cioè Immobili pubblici, isole, spiagge etc.- (Un tempo era il re o il sovrano che garantiva tale prestito con il patrimonio personale o con i beni della famiglia reale, oppure concedeva la riscossione di qualche gabella o dazio speciale a suoi amici creditori – nobili fidati - (che erano i cosiddetti Esattori – Gabellieri), che, con l’aggiunta di vari oneri a loro piacimento potevano così essere soddisfatti del capitale prestato e degli interessi).
Per le grandi opere pubbliche od aiuti allo sviluppo industriale od alla realizzazione di reti pubbliche per l’approvvigionarsi del gas e della luce elettrica  o la costruzione di scuole, strade ed autostrade, si ricorreva a speciali enti finanziari,  garantiti dalla Stato  come . Crediop , Icipu, Cassa Depositi e Prestiti, che finanziavano tali opere strutturali con prestiti e mutui a lunga scadenza, senza toccare il bilancio annuale dello stato.
Sia il Crediop, Icipu e la Cassa Depositi e Prestiti erano, quindi, istituti di credito  finanziari a tutti gli effetti, principalmente i primi due, che erano finanziati da un consorzio di varie banche d’interesse nazionale e da vari enti come l’Ina, l’inps e l’Italcasse (enti che gestivano una grande massa di liquidità accumulata da versamenti provenienti dai privati per tutelarsi dai rischi o provenienti del mondo del lavoro per assicurarsi  poi il futuro), mentre la Cassa Depositi e Prestiti la sua principale fonte di raccolta di risorse finanziarie era costituita da tutto il risparmio postale italiano  sia sotto forma di libretti postali al portatore o nominativi o dai cosiddetti “ buoni fruttiferi postali”.
Caro Tore, poiché la spiegazione è molto lunga , fermiamoci un attimo e non mi dire che non ho risposto a tutti i tuoi quesiti, occorreva questo preambolo per essere come sempre chiaro, semplice ed esaustivo, anche perché non devo  superare nessuno esame. anche se a prima vista posso passare un po’ prolisso “.  Replicai al mio interlocutore, che dava qualche segno di insofferenza.
IL carissimo Tore Castagna, era molto attento alla mia delucidazione e chiarezza nell’esposizione della  complessa
materia di ciò che era il famoso Debito Pubblico e sue conseguenze sulla vita quotidiana nostrana, tanto che m’intimò di andare avanti e che avevo fatto bene a fare questo preambolo, altrimenti non si sarebbe capito niente, dopo, se non, solo astrusi termini tecnici  finanziari utilizzati dagli addetti ai lavori.
Ripresi a dire : La riuscita di un debito, cioè di un prestito che lo stato richiede, si fonda principalmente sulla fiducia dei risparmiatori ripongono in esso.  Stato che nel nostro paese è rappresentato formalmente dalla Banca d’Italia, (la banca delle banche) che ha pure la funzione di Tesoreria della Stato - la cosiddetta Cassa dello stato) , che,  gestisce il quantitativo di debito, mantenendo e garantendo gli impegni assunti all’atto della sottoscrizione
Appunto questi prestiti (chiamati poi Debito Pubblico) avvengono mediante pubbliche sottoscrizioni governate e gestite dall’Istituto d’Emissione (quando, infatti, per le variegate spese statali non bastava più l’incasso delle sole entrate fiscale, ricorreva per sopperire a tale disavanzo in prima istanza alle cosiddette opportune anticipazioni di cassa dello stesso Ente (Banca d’Italia), che tamponavano i tempi di acquisizione  delle stesse entrate, ( le Tasse, le imposte varie) ed in secondo luogo, dopo l’esaurimento delle anticipazioni),  si ricorreva, con apposite leggi, a far emettere sottoscrizioni pubbliche di prestiti a lunga scadenza..
Il pagamento di una spesa, infatti, spesso non coincide con entrate certe da esigere come nell’esempio che ogni mese lo stato  deve procedere al pagamento degli stipendi vari agli statali, mentre le entrale (le tasse sono incassate in vari periodi dell’anno e spesso non coincidono con le spese certe ed improrogabili).
Mi piace, come spiegate semplicemente questa materia che ai più può sembrare  complicata ed inspiegabile. Grazie , professore Sasà”.  Mi interruppe, Tore Castagna,ed esclamò:  “ ma come mai nessuno controllava o controlla questo aumento indiscriminato del Debito pubblico che è arrivato a cifre per noi impensabili e che, come si va dicendo, lasceremo un debito da pagare alle generazioni future, costringendole fin dalla nascita
a vivere da debitori, sperando senza sottostare a forme di schiavitù di intransigenti creditori ( nostrani o stranieri)”.
Caro Tore Castagna, in Italia il Debito Pubblico è aumentato notevolmente a seguito di varie politiche riformatrici, e dall’inflazione galoppante in conseguenza degli anni settanta e a dover fare sacrifici, senza colpa alcuna, per vivere una vita dignitosa. Negli anni ottanta, l’inflazione si sviluppò per sostenere l’espansione della spesa pubblica a sostegno dell’attività imprenditoriale ed all’occupazione, nonché, dalla volontà politica dello stesso stato di accollarsi  della copertura di disavanzi di vari enti territoriali  che gestivano beni primari   ( elettricità, acquedotti, trasporti) e quelli degli enti mutualistici  INAM, ENPADEP, INADEL, CPDEL) ed incrementando fondi di dotazione di enti pubblici ecoomici  a partecipazione statale.(IMI , IRI , ENI)
Facciamo un momento di pausa o meglio di riflessione, mi interruppe il mio amico Tore Castagna, ma ditemi : “professore, in tutto questo bailamme, chi ci guadagnò effettivamente e s’arricchì, mica  la povera gente.?"
La povera gente assolutamente no !” gli risposi con fermezza, "A stento la povera gente iniziava a vivere decorosamente in quei fatidici anni ’70 e 80 del Novecento, (dopo gli anni dell’esaltante periodo del “Boom Economico"), lavorando sodo per procurarsi qualche innovativa comodità moderna,  ipotecando il proprio futuro firmando cambiali e pagherò, quindi difficilmente si poteva permettere di fare risparmi da investire”.

CONTINUA LA NARRAZIONE E LA SPIEGAZIONE
DEL DEBITO  PUBBLICO CON ALTRE PUNTATE         PER INCORAGGIARE A PROSEGUIRE                 LASCIATE UN COMMENTO, GRAZIE.


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