La Morosa di Polifemo


Lo sapevate che POLIFEMO era innamorato?

Volete sapere di chi era innamorato ?



Eccovi accontentati.



Diciamo subito che POLIFEMO,



IL gigante Polifemo (con un occhio solo)



 il ciclope che, Omero rese celebre nell’Odissea, quando lo descrive come un gigante con un solo occhio, accecato da Ulisse, era figlio di Poseidone e di Toosa. POLIFEMO, era quindi figlio di un Dio e di una Nereide,

 
La nereide, Toosa   (madre di Polifemo)


 
IL dio  Poseidone (Nettuno) padre di Polifemo




 e come tutti gli esseri viventi anche egli fu colpito dal dardo di EROS ( il Dio dell’Amore), percui s’innammorò della Ninfa GALATEA, (figlia di NEREO e dell’ Oceanina DORIDE,) che tutta nuda appariva sulle onde del mare ed era molto somigliante alla Dea VENERE, per la sua bellezza.

Raffigurazione della ninfa Galatea,
(somigliante alla dea Venere)







GALATEA respinse i corteggiamenti del rude Ciclope, perché amava nascostamente ACI, un pastore, figlio del Dio Italico FAUNO, ( per i greci PAN ) e della Ninfa SIMETIDE.


Il pastorello italico Aci (figlio del Dio Fauno, noto in grecia  comei Pan)
mentre amoreggia con la sua amata  Galatea
 ( seducendola con le dolci note suonate col suo zufolo)







Venuto a conoscenza della tresca, POLIFEMO andò su tutte le furie ed accecato dalla gelosia andò in cerca del suo rivale per campi e boscaglie.

Il Ciclope Polifemo, mentre scaglia un enorme verso Aci


Trovatolo, afferrato un grosso macigno, glielo scagliò addosso sfracellandolo.
GALATEA per il dolore si trasformò in fonte, ed invocò il padre GIOVE (ZEUS) di far rivivere sotto forma di fiume il suo amato ACI. Così avvenne e tale fiume si identificò con vari corsi d’acqua, che poi hanno dato origine a vari centri della Sicilia, come ACIREALE, ACITREZZA; ACICASTELLO, etc. etc.

Queste sono attualmemte le tre città di ACi:
 


 Acireale, la città che è considerata uno dei tanti  capolavori di Dio 

 Acitrezza, la riviera  presso Catania
Il maniero normanno eretto nei pressi di  Aci castello





Questo bel mito dell'amore, desiderato e non appagato, spinge a gesti inconsulti, perciò dimostra che spesso l'amore non conosce limiti, non ammette la non corresponsione del prescelto  amante ed è causa di  eventuali efferatezze ingiustificate.




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