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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

ricordo di Enzo Morfino

Per ricordare il mio amico Enzo Morfino Eravamo coevi con l’amico Enzo. Siamo stati nella nostra fanciullezza compaesani, in altre parole abbiamo vissuto entrambi nella grande, ma piccola, Chiaiano, nei pressi della meravigliosa, Selva dei Camaldoli, dove trascorrevamo liberi, durante l’estate, di correre e attraversare gli erbosi sentieri avvolti da castagneti quasi inaccessibili. In quel periodo gli anni Cinquanta, frequentavamo la scuola dell’obbligo, indossando il famigerato grembiulino nero ( ‘o mantesine) con il fiocco di vario colore, che indicava il tipo di classe, che si frequentava. Con tutte le privazioni del periodo, vivevamo sempre in spensieratezza la nostra fanciullezza, stimandoci e fraternizzando tra noi. Ci univa una forte solidarietà mista ad una umanità insegnataci dai nostri genitori e dai sani principi cristiani che ricevemmo dall’indottrinamento religioso. Dopo questa parentesi fanciullesca e dopo l’adolescenza trascorsa con impegno proficuo a studiare, ci

'A Tumbulella

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La Tombola napoletana, meglio se detta 'A Tumbulella 'A tumbulella, s'iniziò a giocare esattamente nel periodo natalizio dell'anno !734 a causa di una controversia sul  gioco del Lotto, nata tra il Re di Napoli , Carlo III di  Borbone, (forse è meglio definirlo Carlo VII, perché era Re Carlo III, se riferito al regno di Spagna, e Re  Carlo VII se riferito al regno di Napoli) ed il famoso monaco, un frate domenicano,Gregorio Maria Rocco,  che sosteneva che tale gioco era immorale e portava a  forme ingannevoli di vincite di danaro in modo spregevole, che conduceva a non fidarsi più della fede cristiana per  superare le avversità della vita quotidiana, e per questo  si rifugiava, a suo avviso, nell'inutile competizione con la sorte, come lo era il diabolico gioco del lotto e per tale  motivazione si doveva bandire per tutto il territorio del  regno. Il Sovrano controbatteva che non si poteva procedere a rinunciare all'entrate della gabella