LE STATUE DEI RE DI NAPOLI


 Le statue dei Re di Napoli sul portale di Palazzo Reale
di PIAZZA DEL PLEBISCITO a Napoli





Palazzo Reale a Piazza del Plebiscito di Napoli

Quando si giunge a piedi nell’amplissima piazza del Plebiscito a Napoli, una delle più belle d’Europa, (prima del 21 ottobre del 1860 – data della votazione plebiscitaria dell’annessione del Regno di Napoli al Regno d’Italia) era denominata Piazza d’Armi mentre per i napoletani era nota come “ ‘O Larghe ‘e Palazze”), lo sguardo viene attratto dall’enormi statue dei Re di Napoli, che quasi puntellano il Palazzo Reale situato di fronte al colonnato a forma d’emiciclo antistante la chiesa di San Francesco di Paola, concepita dall’architetto Pietro Bianchi a somiglianza del Pantheon di Roma in stile neoclassico.
Sono statue imponenti, pare che parlino e che vogliono ricordarci, quando Napoli era capitale di uno stato fiorente e conosciuto in tutto il mondo, anche per le sue efficientissime relazioni commerciali, che riusciva ad intrattenere principalmente con i tutti i paesi mediterranei, data la sua posizione centrale sull’omonimo mare (il Mare Nostrum) - come detto in  Latino- e poi con il tutto il resto del mondo per l’enorme disponibilità a sapere scambiare ogni tipo di innovazione e di scoperte tecnologiche.
Andiamo a dire che Palazzo Reale fu voluto e fatto costruire dal Viceré “ Conte di Lemos” Fernando Ruiz de Castro nel 1600 su progetto dell’ingegnere maggiore del Vicereame, Domenico Fontana, in previsione di una visita a Napoli del Re di Spagna, Filippo III, (a quell’epoca i re di Spagna, vivevano generalmente a Madrid e sporadicamente erano soliti farsi un giro per i loro possedimenti, come lo era Napoli a quei tempi),   per ospitare il sovrano e la sua corte, che però non giunse mai.
La facciata attuale fu voluta dal Re Umberto I di Savoia nel 1888, che fece trasformare, la serie di apertura ad arco del palazzo, in capienti nicchioni in cui alternativamente vi fece collocare le statue raffiguranti i capostipiti delle Dinastie dei Sovrani succedutesi nel Regno di Napoli dalla sua creazione come stato autonomo.


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RUGGIERO IL NORMANNO


Ruggiero II il Normanno



PRIMO RE DI NAPOLI
                                      

Iniziamo con la Prima Statua “Ruggiero il Normanno , noto come Ruggero II della dinastia degli Altavilla ( Ruggiero II d’Hauteville ) già Conte di Sicilia “ era figlio del Gran Conte di Sicilia Ruggero I “ che con la completa conquista di tutto il meridione (Ducato di Puglia, Ducato di Calabria, la Contea di Sicilia-e parte delle coste della Grecia, dell’Africa del Nord e dei possedimenti bizantini ) e dopo la capitolazione del Ducato Napoletano di Sergio VII, avvenuta nel 1137, si proclamò ( Rex Siciliane et Italiane )e con lui ebbe inizio, per quei tempi, la nascita di un grande stato centralizzato unico, che durerà circa 7 secoli (dal 1137 al 1860), e potè così fregiarsi a pieno diritto del titolo regale. Riuscì a far intendere la sua voce nel grande consesso europeo e ad averla vinta sui suoi acerrimi nemici: il papa, l’imperatore di Germania e il ‘basileus’ di Bisanzio.

Quindi il Primo Re di Napoli fu Ruggiero II il Normanno ( nacque 1094 e morì il 1154) , la sua statua scolpita dal fiorentino Emilio Franceschi, è forse la più bella, sia per la grave e solenne espressione, che diviene imperiosa e severa, sia per il fiero sguardo imponente che ritrae tutto il suo carattere forte e temprato. E’ vestito in ferro con la maglia alle braccia ed alle gambe, con la corazza, che coprendolo da grande risalto al largo petto ed alle possenti spalle, caratteristiche degli uomini della forte razza nordica. La testa è cinta dalla corona bizantina, i capelli, tagliati in giro sulla fronte alta, cadono giù spioventi, abbondanti sulle spalle; da sotto la corona si vedono delle bende, che insieme alla croce, che pende sul petto e con la stola, che scende fino sulla sommità delle gambe, stanno a significare il vicariato papale, con il quale si può fregiare mostrandosi nelle cerimonie ufficiali. Le spalle sono coperte del manto Regale, mentre nella mano sinistra stringe lo scettro bizantino e nella destra la lunga spada nuda piantata in terra di traverso. Più che una statua è una felice ricostruzione storica chiusa in un freddo marno, in cui l’artista ha saputo dar vita.
La dinastia dei Normanni durò 100 anni e continuò dopo Ruggero II fino al 1198 con:
il Re Guglielmo I ( detto il Malo ) regnò dal 1154 al 1166
il Re Guglielmo II ( detto il Buono) regnò dal 1166 al 1189
il Re Tancredi regnò dal 1189 al 1194
il Re Ruggero III regnò dal 1193 al 1194
il Re Guglielmo III regnò pochi mesi nel 1194,
                               (  fu spodestato da Enrico VI di Svevia,
                               marito di Costanza, figlia di Ruggero II,
                               sorella di Guglielmo II).
Costanza Altavilla - dal 1194 al 1198 

                               (fu l’ultima Regina Normanna,
                               alla morte del marito Enrico VI di Svevia,
                               resse le sorti del regno in nome del figlio)
                                   --          il grande, Re  Federico II ----
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 FEDERICO II DI SVEVIA


         


Federico II di Svevia


                              
SECONDA STATUA DEI RE DI NAPOLI




La seconda Statua è “Federico II di Svevia “ della Dinastia Hohenstaufen Era il figlio di Costanza d’Altavilla e di Enrico VI di Svevia, succeduto al padre che era figlio dell’imperatore Federico I Barbarossa, divenne prima re di Sicilia e di Napoli nel 1197, imperatore di Germania nel 1212.Fu protagonista della sesta crociata nel 1229, lottò contro le città lombarde e contro il potere papale dei pontefici Gregorio IX ed Innocenzo IV morì scomunicato nel 1250.Fu definito ( Stupor Mundi) soprattutto per il ruolo preminente che ebbe per la promozione della cultura, riuscendo prima a Palermo e poi a Napoli a far incontrare ed amalgamare le principali civiltà come la Greca, la Latina, l’araba.e la Giudiaca. Nel 1224 fondò a Napoli quella che è da considerare la prima Università statale del mondo occidentale (che prese il suo nome- attualmente è nota UNIVERISTA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI – FEDERICO II).
Napoli fu eletta così con suo editto le sede dello “ Studium “ in tutto il regno e nei territori dell’impero, concedendo altresì facilitazioni per coloro che erano meno abbienti e volessero frequentarla, proibendo così nello stesso tempo ai suoi sudditi di recarsi a studiare a Bologna ed al nord.
Diede anche impulso alla scuola Medica di Salerno ( la Scuola Medica Salernitana) Fece costruire dietro suo progetto un castello a forma ottagonale in Puglia, noto come Castel del Monte, tanto famoso da essere riportato, coniato sul centesimo di Euro nell’ attuali monete in circolazione.
La statua fu ordinata e scolpita da Emanuele Caggiano, professore di scultura nell’Istituto di Belle Arti di Napoli, che, però, non riuscì a rappresentare il Re artista, lo Svevo ( il tedesco) audace, il tenace lottatore contro il potere temporale del papato. Il Caggiano pone Federico II come se stesse in posa accademica, un po’ troppa voluta, troppo cercata, troppo studiata, quasi come una figura egizia, senza riuscire a far emergere la gran tempesta, che doveva ruggire nell’anima ed nel cuor di leone di quel possente sovrano teutonico. La figura appare come una persona stanca ed annoiata, avente la testa piatta, soverchiamente rifinita, lisciata, con mani grossolane ed inerti, mentre le gambe appaiono del tutto forzute nel calpestare una misera bolla di cartapesta.
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La Dinastia Sveva ( La Svevia e non la Svezia era una regione del territorio della Germania, che comprendeva la Baviera, il Principato del Lienchestain, la Valle d’Aosta, l’Alsazia e si parlava la lingua sveva, (un dialetto particolare del tedesco)
La Dinastia Sveva durò all’incirca 70 anni (dal 1194 al 1266) e continuò poi con :



Il Re Corrado IV di Svevia dal 1250 al 1254
                                            ( figlio di Federico II)
Il Re Corrado V di Svevia dal 1254 al 1258

                                              (figlio di Corrado IV)
                                              (è ricordato  nella storia  come:
                                              Corradino di Svevia
                                             ( per essere succeduto al padre

                                              in tenerissima età.
                                              Fu decapitato il 1268 a Napoli 

                                               in Piazza Mercato)
Il Re Manfredi di Svevia regnò dal 1258 al 1266
                                             ( figlio bastardo di Federico II 

                                               assunse la corona, in qualità 
                                               di tutore di Re Corradino)



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CARLO I  D'ANGIO'









Re Carlo I d'Angiò




                                     

La Terza Statua è “Carlo I D’Angiò “(nacque a Parigi nel marzo 1226- e morì a Foggia, il 7 gennaio 1285), settimo figlio del Re di Francia, Luigi VIII ( detto il leone) e di Bianca di Castiglia, la quale divenne alla sua morte santa e venerata in Francia.

Fu re di Napoli e di Sicilia (dal 1266 .- 1285), era fratello di Luigi IX che divenne Re di Francia, e come la madre dopo la sua morte fu venerato come santo (San Luigi dei francesi). Discendendo dai Capetingi potè fregiarsi del titolo di Conte D’Angiò, conferitogli dal fratello, il Re Luigi IX ( San Luigi)
Conquistò il Regno di Napoli sconfiggendo Il re Manfredi di Svevia nella battaglia di Benevento ed a Tagliacozzo Corradino di Svevia.
Durante il suo regno accaddero in Sicilia i famosi Vespri Siciliani.
Trasferì la capitale del suo regno a Napoli e fece costruire la sua reggia come una fortezza inespugnabile, il noto Maschio Angioino, che è divenuto uno dei monumenti più rappresentativi di Napoli.

La statua fu fatta scolpire da Tommaso Solari, un vecchio scultore, che ha saputo con la sua arte e maestria comprendere come si rappresenta la dignità della Regalità. Il suo Carlo D’angiò è un miracolo di perfezione, riuscendo a riprodurre il personaggio storico. Dal viso si scorge l’animo perverso, feroce , maligno, truculento e sospettoso del Re
Dagli occhi si può notare astuzia, doppiezza, severità e crudeltà. Il labbro inferiore quasi incollato al superiore rende la faccia tetra e paurosa

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La Dinastia Angioina - Durazzo durò all’incirca 180 anni dal 1268 al 1442



Continua dopo Carlo D’Angio con:

Il Re Carlo II D’Angiò (lo Zoppo) dal 1285 al 1309
                                                  (figlio di Carlo I D’Angiò)
Il Re Roberto D’Angiò (il Savio) dal 1309 al 1343
                                                   (terzogenito di Carlo II)
La Regina Giovanna I D’Angiò dal 1343 al 1381
                                                   (figlia di Roberto d’Angiò)
Il Re Carlo III di Durazzo/d’Angiò dal 1381 al 1386
                                                    (nipote di Carlo II D’Angiò
                                                    e cugino di II° grado di
                                                      -Giovanna I d’Angiò -)
Il Re Luigi II D’Angiò dal 1386 al 1399
                                                     (figlio di Luigi I D’Angiò
                                                     nominato Re dalla Regina
                                                      Giovanna I D’Angiò, quale
                                                      erede del Regno di Napoli)
Il Re Ladislao di Durazzo/d’Angiò dal 1399 al 1414
                                                      (figlio di Carlo III Durazzo)
La Regina Giovanna II Durazzo/d'Angiò dal 1414 al 1435
                                                       (figlia di Carlo III Durazzo e
                                                     sorella di Re Ladislao D/Angiò)
Il Re Renato I D’Angiò (il Buono) dal 1435 al 1442
                                                      (figlio di di Luigi II D’Angiò) 

                                                       Sconfitto venne spodestato
                                                       ed espulso da Napoli
                                                       da Alfonso V d’Aragona   

                
con lui termina la Dinastia Angioina-Durazzo



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ALFONSO  V  D'ARAGONA

Re Alfonso d'Aragona  ( il magnifico)



                                   


 
La Quarta Statua è “Alfonso V d’Aragona “ detto il Magnanimo
Alfonso d’Aragone nacque a Palermo il 1416 e morì a Napoli il 1458, era figlio di Ferdinando I ( Re di Aragona e di Sicilia), detto il Giusto e di Eleonora d’ Alburquerque. Sposò Maria di Castiglia, che non ebbe figli. Fu incoronato Re di Napoli con il titolo di Alfonso I d’Aragone, quale erede nominato da Giovanna II D’Angiò ed erede, per linea femminile della madre, degli Hohenstaufen, cioè dei Re Normanni.
Alfonso d’Aragone, fu uno dei Re di Napoli fra i più colti, i più simpatici, i più fastosi, il più temuto ed il più invidiato per la sua eleganza. Ebbe molte concubine, tra le quali la bellissima Giraldonna Carlino, (consorte di un nobile catalano) che gli dette come figlio naturale, che lui designò come suo erede, Ferdinando I (detto il Bastardo), chiamato dagli spagnoli Ferrando e dai napoletani Ferrante I. Ma la donna. che amò per tutta la vita su tutte, fu la napoletana “ Lucrezia d’Alagno “ che pur non potendo diventare regina fu la sua Favorita.
La statua fu scolpita dallo scultore napoletano Achille D’Orsi , che insegnava all’Accademia delle belle arti, ma (come affermano la maggioranza dei critici d’arte) non riuscì a rendere il Sovrano Aragonese, come il fiero condottiero, che entrò in Napoli da trionfatore con un corteo nobiliare di primo ordine, sconfiggendo con una lunga lotta i Reali Angioini, umiliandoli a dover rinunziare al regno ed ad ogni idea di riscossa e fu il sostenitore più ferreo dei suoi diritti contro il potere temporale del papa.
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La Dinastia Aragonese durò solo 58 anni dal 1442 al 1500
Inizio con Alfonso I D’Aragone e continuò con:
Il Re Ferdinando I (noto come Ferrante I) dal 1458 al 1494
Il Re Alfonso II (duca di Calabria) dal genn.1495 a dicem.1495
Il Re Ferdinando II (noto come Ferrante II o Ferrantino)

                                             Governò solo pochi mesi del 1496



Il Re Federico (principe di Altamura) dall’ott.del 1496 al 1501
                                            Fu l’ultimo sovrano di Napoli

                                           della dinastia aragonese,preferì
                                           arrendersi alla Francia,..........
                                           anziche' al cugino spagnolo.
Dal 1501 al giugno 1502 Il regno di Napoli fu assegnato alla Francia dopo il trattato di Granata firmato dal re di Francia Luigi XII e dal re Spagnolo Ferdinando III ( noto come Ferdinando il Cattolico) con l’avallo del Papa Alessandro VI ).
Dal giugno 1502 fino al 1665 il Regno di Napoli divenne un possedimento spagnolo e fu governato da un Vicerè per conto dei Re spagnoli
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                                                   CARLO V                                                               

Re Carlo V


                                                             



La Quinta Statua è “Carlo V del Regno di Napoli “                   della dinastia Spagnola degli Asburgo
Carlo V d’Asburgo nacque a Madrid il 6 novembre del 1661 e morì a Madrid il 1 novembre 1700, era figlio di Re Filippo IV di Spagna e di Maria Anna d’Austria, regnò dal 1665 al 1700         ( fu anche Re di Spagna come Carlo II – e re di Sicilia come Carlo III).
La statua fu scolpita dallo scultore napoletano Vincenzo Gemito, che non riuscì a far intravedere il vero Sovrano Asburgico, facendolo al contrario apparire come una caricatura di una inespressiva figura mal proporzionata.           A detta di molti critici il marmo non era il materiale più amato dal Gemito, tanto che la Statua è definita la più brutta realizzata. Le braccia e le gambe sono fuori del naturale, se spogliate dell’armatura fanno apparire Carlo V non un uomo, ma un fanciullo rachitico, malato, magrolino posto su una testa che è assai grande. La fattura della statua è infelice anche per il fatto che lo scultore non potè terminarla, perché affetto da grave malattia.
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La Dinastia Spagnola Asburgica durò circa 70 anni dal 1665 al 1734
Inizio con Carlo V d’Asburgo e continuò con:
Il Re Filippo V di Spagna , duca d’Angiò dal 1700 al 1713
Il Duca di Savoia Vittorio Amedeo II cinse la Corona
                                           del Regnò di Napoli dal 1713 al 1720
Il Re Carlo VI (Arciduca d’Austria) dal gennaio 1720 al 1734

Dopo il 1665 il Regno di Napoli continuò ad essere un possedimento spagnolo dominato da Re di casa d’Austria e fu governato da Viceré,.per lo più di origine spagnola



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CARLO III DI BORBONE


Carlo III di Borbone

                                                          


La Sesta Statua è “Carlo III di Borbone “ della dinastia Spagnola dei Borboni
Carlo III di Borbone, in realtà era VII per ordine di successione nacque a Madrid il 20 gennaio 1716 e morì a Madrid il 14 dicembre 1788, era figlio di Re Filippo IV di Spagna e di Elisabetta Farnese, duchessa di Parma e Piacenza. Fu re di Napoli dal 1735 al 1759 e fu infine re di Spagna, lasciando il Regno di Napoli ormai autonomo dalle dominazioni al terzogenito Ferdinando IV di Borbone.

La statua fu scolpita dallo scultore napoletano Raffaele Belliazzi, che non riuscì a far capire che sotto quel vestito c’era un Re, Carlo III di Borbone. Il Sovrano appare un Re bonario, arguto, piacevole e dal marmo lavorato amorosamente dall’artista riesce a rendere al meglio la stoffa damascata , la seta , il merletto, i pizzi con cui è vestito. Appare, più che un Sovrano, un perfetto gentiluomo, il mecenate dell’arte, amato ed idolatrato dal suo popolo, soprattutto per la costruzione delle grandi opere che lasciò come. Il teatro San Carlo, il Palazzo reale di Caserta, quello di Capodimonte, i Ponti della Valle dell’acquedotto di Maddaloni, l’Albergo dei Poveri.

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La Dinastia Spagnola dei Borboni durò circa 150 anni dal 1734 al 1860
Con un intervallo di 10 anni (1799 al 1815) quando fu proclamata la Repubblica Partenopea e con dominazione dei Napoleonici francesi.
Dopo Carlo III di Borbone la Dinastia continuò con:
Il Re Ferdinando IV di Borbone, Dal 1759 al 1806 e poi come

                                Ferdinando I Re del Regno delle Due Sicilie
                                  dal 1815 al 1825(il Re Lazzarone)
Il Re Francesco I di Borbone dal !825 al 1830 ( il figlio)


Il Re Ferdinando II di Borbone dal !830 al 1859

                                                  (il RE Bomba)
Il Re Francesco II di Borbone   Dal 1859 al 1861

                                                 (noto come Francischiello)

Dopo il 1861 il Regno di Napoli cessò di esistere, a causa della conquista da parte del dittatore, Giuseppe Garibaldi, che l’occupò per conto di Vittorio Emanuele II di Savoia, e fu assorbito nel Regno d’Italia, dopo una votazione plebiscitaria, avvenuta proprio in questa piazza il 21 ottobre 1860, che ne giustificò. l’annessione.

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GIOACCHINO MURAT


                                                                         

Gioacchino Murat







La Settima Statua è “Gioacchino Murat “ della dinastia dei Napoleonici
Gioacchino Murat, cognato di Napoleone Bonaparte avendo sposato la sorella dell’imperatore Carolina, nacque a Labastide Fortuniere il 25 marzo 1767 e morì a Pizzo Calabro il 13 ottobre 1815, era di oscura famiglia, fu un generale al servizio di Napoleone, divenne per i suoi meriti militari Maresciallo dell’impero francese e con decreto del 15 luglio 1808 fu infine proclamato Re Napoli al posto di Giuseppe Bonaparte, che lasciato il regno di Napoli ricoprì il trono di Spagna .
Nel 1814 si staccò dall’imperatore Napoleone Bonaparte e dopo i cento giorni volle rientrare nel Regno per aspirare a diventare Re d’Italia,
..........................ma  per una legge emanata da Lui stesso, fu preso e fucilato nel Castello di Pizzo Calabro. Facendo così coniare il detto : !Gioacchino mettette 'a legge e Gioacchino fuje 'o primme a essere accise"

L'artista volle raèèresentare Gioacchino Murat con una posa non naturale, un tantino declamatoria, teatrale, molto voluta, anche perchè soffrendo anch'egli per l'avvicinarsi della morte, lo ritrae nel terribile momento, in cui gridava ai soldati, che dovevano fucilarlo  " Colpite al cuore, salvate il viso ".
La statua fu terminata, ad opera quasi ultimata dell'artista, dagli artifici, in quanto l'artista morì improvvisamente di tisi.

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La Dinastia Francese dei Napoleonidi durò circa 10 anni dal 1806 al 1815.
Iniziò quando l'esercito francese al comando del generale Massena sconfisse l'esercito borbonico di Ferdinnado IV e conquistò Napoli per conto dell'Imperatore Napoleone Bonaparte, ormai autoproclamatosi Re d'Italia.  Impose come Re di Napoli, il fratello Giuseppe Bonaparte.



 Il Re Giuseppe Bonaparte regnò dal 1806 al 1808.
                                Durante il suo regno fu abolito

                                      il Feudalesimo.
                        Fu introdotto il Decentramento amministrativo
                        con l'istituzione dei Comuni e l'elezione di un
                        Consiglio Comunale, detto  Decurionato.




Il RE Gioacchino Murat      regnò dal 1808 al 1815.
                              Divenne Re di Napoli, a seguito del

                              Proclama del 15 luglio 1808 di 
                              Napoleone Bonaparte. che lo nominò
                              in luogo di Re Giuseppe Bonaparte,
                             che andò a rivestire  come di Re

                             il Regno  di Spagna.

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VITTORIO EMANUELE II°


Vittorio Emanuele II , Re d'Italia
                                                            



L’Ottava Statua è   “Vittorio Emanuele II Di Savoia “         “ il Re Galantuomo  " o come fu definito alla sua morte   “ il Padre della Patria".
Vittorio Emanuele II, era il primogenito di Carlo Alberto di Savoia Carignano e Maria Teresa D’asburgo, nacque a Torino il 14 marzo 1820 e morì a Roma il 9 gennaio 1878, fu Principe di Piemonte, Duca di Savoia, Re di Sardegna dal 23 marzo 1849) e Re d’Italia dal 1861 al 1878). Collaborarono con Lui ministri come Massimo D’azeglio e Camillo Benso conte di Cavour, personaggi validi ed efficientissimi, che insieme   al grande   condottiero Giuseppe Garibaldi furono gli artefici dell’Unità d’Italia.
La statua fu scolpita dallo scultore napoletano Jerace Francesco.
L’artista volle rappresentare Vittorio Emanuele II come uno dei sovrani più grandi della nostra storia,  quale (Unificatore della Patria), tanto che nei confronti delle altre statue è la più grande secondo la linea architettonica e non poggia come le altre su un piano, ma su informe masso gibboso ed irregolare. La figura non appare come un sovrano dall’aspetto fiero, come da soldato audace, al contrario appare come un signore di campagna trasandato nei vestiti, specie con quei calzoni tutti spiegazzati, gonfiati e pieni di gibbosità. Infine il mantello in tutta la sua lunghezza lo appesantisce, lo fa diventare goffo. Non è il Re che seppe affermare dopo la presa di Roma “Via siamo e vi resteremo” Non è un Re di Napoli, raffinato, colto, geniale, amante delle belle arti, ma solo uno straniero che s’impossessò di un regno non suo, che non conquistò, non continuò la grandezza. La sua presenza in questa galleria non si spiega non appartiene alla vera storia del regno di Napoli, Lui è solo un Re d’Italia e basta.
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La Dinastia Dei Savoia durò circa 90 anni dal 1861 al 1944
Dopo Vittorio Emanuele II la dinastia continuò con:

Il Re Umberto I  regnò dal 1878 al 1900 mori  in un attenato
                                      a monza  il 29 luglio 1900. per mano
                                         dellìanarchico  Gaetano Bresci

Il Re Vittorio Emanuele III regnò dal 1900 al 1946
                                Nominò, dopo la fuga a Brindisi,
                                il figlio Umberto II - il 5 giugno 1944
                                ( Luogotenente del Regno d'Italia)
                               Abdicò il 9 maggio del 1946 e andò esule

                              ad Alessandria d'Egitto  dove morì
                                     il 27 Dic. 1947.

Il Re Umberto II  regnò dal 9 maggio 1946 al 2 giugno 1946
                                 fu chiamato per questo il Re di maggio.
                                 (Fu Luogotenente del Regno per conto
                                  del padre dal 5 luglio 1944 

                                     al 9 maggio del 1946)-

La data del 2 giugno 1946 è il giorno in cui l’Italia finì
per essere un Regno ed a seguito del Referendum popolare fu scelto
ll Regime Repubblicano.

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