Le contrade di Chiaiano - Polvica

Le Contrade di Chiaiano




Polvica 

Uno dei più antichi villaggi del Quartiere di Chiaiano è sicuramente Polvica, forse perchè fu il primo insediamento di contadini che vi si stabilirono nei  fertili terreni sottostanti la collina dei Camaldoli a ridosso del  famoso  Bosco, noto come la Selva di Parco delle colline (in dialetto era nota   come "  'Ncopp' 'a Severa ".

Il documento che certifica la sua antichità è l'epigrafe di Pomponia Saturnina, che si trova  nella Chiesa di San Nicola di Bari a Polvica ,




Polvica - Chiaiano  Chiesa di San Nicola di Bari
epigrafe di Pomponia Saturnina




Iscrizione scoperta nel !960, durante i lavori di ristrutturazione, voluta dal Parroco dell'epoca, don Angelo Ferrillo, e si capì che tutta la zona della chiesa  sorgeva su un antico colombaio romano, del primo secolo, di proprietà della famiglia Pomponia.
Tale epigrafe su un marmo salmastro, fu murata ed attualmente si può  ammirare  nell'accesso alle scale, che portano al campanile, e si legge a malapena  quanto segue:






D M
POMPONIAE L F
SATVRNINAE ET
BLAESIANO F EIVS
ET PLOCAMO MARITO
LIBERTIS LIBERTABVSQ
ET [E]IS QVOS A PLOCAMO
MANUMITTI
VOLVIT


«(Sacrum) D(is) M(anibus) Pomponiae L(iciniae) f(iliae) Saturninae et Blaesiano f(ilio) eius et Plocamo marito libertis libertasbusq[ue] et [e]is quos a Plocamo manumitti volvit»


La traduzione interpretativa dal latino di



(G. D’ISANTO, Scheda n. 8 in G. CAMODECA (a cura di), in «Puteoli Studi di Storia antica» VI (1982), pp. 153-156, fig. 7.)


«(Sacro) agli dei Mani di Pomponia Saturnina, figlia di Licinia. E a Plocamo suo marito e a suo figlio Blesiano, ai liberti e alle liberte la cui mano­missione ella concede a Plocamo»






Polvica, Quindi, è uno dei più vecchi casali, che sono situati nel territorio di Chiaiano.




 Il campanile della chiesa di San Nicola di Bari 
a Polvica-Chiaiano



 Il suo toponimo deriva da Pelvi, (bacino idrografico), zona di terreno, le cui acque scorrono lungo l’alveo di un canale torrentizio, sottostante ad un altopiano o montagnola, nel nostro caso, l’alveo dell’ altopiano dei Camaldoli.
Da Pelvi si è passato a Pelvica, poi a Publica come è citata nel proclama di Belisario, il famoso Generale di Costantinopoli, nel reclutamento obbligatorio (la nascita della Coscrizione - la chiamata alle armi obbligatoria) di uomini validi dell’entroterra Napoletano, dai casali di Piscinola, Plajano e Publica, nel 536 d.c. per ripopolare l’esercito imperiale, decimato da una pestilenza.
Su un diploma del Re Roberto Guiscardo, Polvica fu trascritta come Plubica (nel 1076), mentre Pulvica fu indicata sui diplomi dei Re Angioini. Infine fu riportata come Polvica e con tale toponimo è giunta fino a noi, da quando fu data in feudo dal Viceré Conte di Monterrey a Giovan Battista Salernitano nel 1631.




Facevano parte del territorio di Polvica prima dell'unificazione con gli altri casali di Chiaiano, alcune masserie, immerse nel verde con tutte le caratteristiche delle case rurali divenute nel tempo residenze estive, di nobili che amavano ritemprarsi lontano dalla città.
 Tra le più note masserie del casale di Polvica, giunte fino a noi, spesso anche come ruderi, si ricordano: 
La masseria del Mastino, della Duchessa Minervino;
La masseria dei Padri Teresiani, nota come " la Paratina",ubicata in via Barone;,
 Quella imponente nota di " 'abbasce 'a Massaria", dove era ubicato il palazzo del principe Salernitano, (primo Signore di Polvica) 
La masseria di Arco di Polvica, dove durante le vittorie della Repubblica partenopea del 1799 il conte Carlo Mauri, feudatario all'epoca del casale, fece piantare l'albero della libertà e con tutto il popolo locale festeggiò l'avvenimento nella famosa Taverna del Portone, ubicata lungo la strada di confine di accesso alla città Napoli, località Furlone dove poi è sorta la stazione di rifornimento carburanti. 




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