I carcofi violetti di Castellammare

I carciofi viletti di Castellammare

 I Carciofi Violetti di Castellammare, non sono altroche un prodotto ortofrutticolo della Agricoltura vesuviana, noti  pure come:                                   “ I Carciofi  do’ Pignatiello  ( dove pignatiello sta per piccolo cappuccio  o coppettina di terracotta, che si mette sul frutto durante la crescita  per proteggerlo dai raggi solari e dalle piogge incessanti ).

Carciofo do'  pignatiello
 (Carciofo con piccolo cappuccio  o coppettina di terracotta,



In mancanza del pignatiello in questi ultimi tempi i carciofi sono protetti da una scatola di latta di pomodoro, facilmente reperbili.
I carciofi violetti di Castellammare hanno la caratteristica di essere coltivati a pieno campo (senza alcuna serra o telone) e di essere poi protetti uno ad uno da un pignatiello di terracotta. 



I carciofi della famiglia dei “Violetti di Castellammare” sono raccolti  e consumati in tre modi : i più grandi, dette “ ‘e mamme” , (da non confonderle dai loro cugini romaneschi  >’e mammarelle<) e poi tradizionalmente cucinate alla brace, ripiene di prezzemolo, aglio e a volte un pezzettino di formaggio; sono quelle che si vedono “fumare” in questi periodi per le strade della zona tra Castellammare, Sant’Antonio Abate e paesi limitrofi e che non possono mancare nei pic-nic del lunedì di pasquetta, mangiati rigorosamente con le mani, foglia a foglia;
 i carciofi più piccoli, detti  ‘e figli “sono utilizzati  per fare una gustosissima parmigiana;  gli ultimi  carciofi che si raccolgono sono  i cosiddetti “ ‘e nipoti “, che essendo gli ultimi raccolti, sono i più piccoli e per lo più sono conservati sott’olio.





Fascio di carciofi violetti con il produttore




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