La Moneta da 500 Lire, la sua tormentata storia


La Moneta da 500 Lire,  la sua tormentata storia


La moneta d'argento del valore di 500 Lire, oltre al  tipo ordinario denominato " Caravelle" per lo stesso valore vennero coniate sempre d'argento due monete commemorative (per il 100° dell’unità d’Italia nel 1961 e 700° e quella della nascita di Dante Alighieri nel 1965) che affiancarono il tipo ordinario.
Il tipo ordinario fu coniato a partire dal 1958, è denominato “Caravelle” per via del disegno del dritto, in cui compaiono tre caravelle. Questa moneta è in argento 835 e pesa 11 grammi: ne consegue che ogni moneta contiene 9,185 grammi di argento fino. Il diametro è di 29 millimetri, mentre gli assi sono alla francese.
Al dritto, come già detto, sono raffigurate tre caravelle con la prua rivolta a destra e le punte delle bandiere verso la prua. Intorno a questo disegno vi è la legenda REPVBBLICA ITALIANA. Sotto le caravelle vi è l’indicazione del valore (L. 500) e, in basso, il segno di zecca (R). Il conio di questo lato è stato inciso da Guido Veroi.
Al rovescio, invece, si può ammirare un busto di donna in abiti rinascimentali; la modella è Letizia Savonitto, moglie dell’incisore Pietro Giampaoli, autore di questo lato della moneta. Il busto di donna è circondato dagli stemmi di diciannove tra regioni o capoluoghi di regione (il busto copre alcuni stemmi, che quindi sono irriconoscibili). In basso indicazione dell’autore (GIAMPAOLI). Gli stemmi fanno riferimento alle seguenti regioni o capoluoghi di regione (partendo dal basso verso sinistra): Genova, Torino, Aosta, Milano, Trento, Venezia, Trieste e Udine, Bologna, Firenze, Ancona, Perugia, Roma, L’Aquila, Napoli, Bari, Potenza, Catanzaro, Sicilia e Cagliari. È assente il Molise perché questa regione venne istituita solo nel 1963.


le 500 Lire d'argento "Caravelle"(prova)
Di questa moneta è particolarmente famosa la versione di prova che aveva le bandiere rovesciate, ovvero rivolte verso la poppa delle caravelle. Le monete di prova vennero date in omaggio a esponenti di spicco dell’epoca e ai parlamentari: di fatto non circolarono. Sono datate 1957 e, oltre all’orientamento delle bandiere, sono diverse le croci sulle vele e l’altezza dell’albero di mezzana; inoltre la scritta sul contorno è REPUBBLICA anziché REPVBBLICA. Ufficialmente ne vennero coniati 1.004 esemplari,

Come nacque l'idea di una moneta d'argento è presto detto: per la sua realizzazione si sviluppò quella che fu la “storia del verso” delle 500 lire d’argento, che suscitò tante discussioni.        Le 500 lire d’argento del 1957, uscivano per la prima volta nella monetazione italiana, ed il merito di questa emissione fu dell’allora Ministro del Tesoro Sen. Giuseppe Medici. Grazie alla sua instancabile tenacia  fu possibile compiere l’iter lungo e complesso che consentì l’uscita di questo nuovo “taglio monetario”.
In concomitanza a questo avvenimento, volgeva al termine la legislatura italiana, ed il Ministro ritenne che fosse più gradito e significativo, consegnare a tutti i parlamentari, al termine del mandato, in luogo della consueta medaglietta ricordo, la nuova moneta di prova.
Qualche tempo prima che si pensasse alle 500 lire d’argento, un progetto, molto caro al Ministro Medici, riguardava l’emissione di una moneta d’oro: il cosiddetto “fiorino” del valore di 10.000 lire. Ma le difficoltà interne ed internazionali fecero si che il progetto dovesse essere rinviato.
L’esecuzione del progetto della 500 lire d’argento era stato affidata al notissimo medaglista Pietro Giampaoli, allora incisore capo della Zecca di Stato. Questi modellò un bellissimo profilo muliebre in abiti rinascimentali: era il ritratto della propria consorte,la sig.ra Letizia Savonitti e, cosi quel modello fu adoperato per le nuove 500 lire in questione, incornicando l’immagine da un serto costituito dagli stemmi regionali.
Questa moneta, questo profilo dell’Italia rinascimentale, voleva dire agli Italiani, che l’Italia dopo tutte le sventure della guerra, dopo la ricostruzione, si avviava verso un nuovo Rinascimento.
Il “rovescio”, della moneta si sviluppò sul tema del rinascimento in modo che si ricolegasse e si armonizzasse con l’idea espressa dal diritto della nuova moneta. Il tempo, tuttavia, stringeva: si era alla fine del 1957 ed allora  il compito di sviluppare il rovescio della nuova moneta fu dato al  reparto della Zecca di stato, diretto fall' ingegnere Guido Veroi.

L'ingegnere Guido Veroi, ebbe pochissimo tempo per studiare il tema e pensando all'inizio di questo secondo Rinascimento italiano, ebbe l'idea l'idea di collegarsi al primo rinascimento che è segnato nella storia dal viaggio di Cristofaro Colombo
Pensò alle tre caravelle, quindi, potevano bene esprimere l’idea di questa nuova rinascita italiana.
Dopo aver lavorato una intera notte, per procedere ai vari passaggi dal calco al modello, la mattina seguente, consegnò al Direttore della Zecca il modello con le caravelle.

La moneta di “prova”, recante la data del 1957 potè finalmente uscire; fu distribuita ai parlamentari, e Veroi apprese la notizia della scelta del suo modello leggendola sui giornali.
Piacque anche al pubblico. Fu osservata con molto interesse.
Ma la fretta spesso non aiuta gli audaci ed quando fu presentata
al capitano di Marina, Giusco di Calabria, era il 10 dicembre 1957, elogiando il lavoro, segnalava che le bandiere erano disposte “controvento”, e chiedeva, dato che si stava ancora alla fase di “prova”, di mettere le bandiere nella giusta direzione, ad evitare che una moneta che sarebbe andata nelle mani di tutti, divulgasse una raffigurazione inesatta.
Ill 19 dicembre, infine. si aprì un vero dibattito giornalistico ed ebbe credito la tesi del colonnello del Genio Navale, L.Tursini di Roma, il quale controbatteva le tesi del precedente articolista, introducendo il discorso di “vento di bolina”. Difatti  diceva, in sostanza, il colonnello: che, “navigando con vento di bolina", la bandiera issata sull’albero, pur non disponendosi proprio nella direzione verso poppa, poteva benissimo essere considerata corretta, così come era apparsa sulle prime monete di “prova” che potevano, pertanto, secondo lui, venire coniate nella versione originaria.
In definitiva non si trattava, quindi, di errore, ma di navigazione con vento di bolina.
D’altra parte, Cristoforo Colombo, navigatore esperto, poteva benissimo navigare con vento di bolina, anzi questa particolare disposizione delle navi ne metteva in evidenza l’esperienza marinara. 

le 500 Lire d'argento "Caravelle"

Dopo la coniazione della moneta di prova, si meditò  a lungo ed infine, data che non era iniziata la coniazione vera e propria, fu deciso di capovolgere le bandiere disponendole nel senso tradizionale, di modo che, il rilevamento della formazione la facesse navigare di “gran lasco”, e non di “bolina”.
Il modello fu modificato ed i 1070 pezzi distribuiti si tesaurizzarono, e quei pochi che passarono da un collezionista all’altro raggiunsero i prezzi astronomici ben noti a tutti.
La moneta riuscì molto gradita per l’ampio respiro con cui i temi furono trattati, ma alla sua notorietà contribuì, indubbiamente, anche la appassionante polemica sviluppata in maniera così insolitamente ampia dai giornali e dai settimanali.

Anzi, quando, successivamente, uscì l’altra moneta d’argento da 500 lire celebrativa del “Centenario dell’Unità d’Italia”, si cercò, anche lì, di trovare l’errore a tutti i costi:..

Questa, in buona sostanza, la vicenda collegata al pezzo delle “Caravelle”. Ma quello che mi sembra valga la pena di dire, al di fuori della cronaca spicciola e delle vicende legate alla sua emissione, è che ben ha meritato il Ministro Medici con la sua riuscita iniziativa.










le 500 Lire d'argento "Centenario"
Alla fine tutti gli argomenti servirono ad attirare l’attenzione del pubblico sulle monete che, prima di allora, uscivano quasi alla chetichelle ed inosservate  dalla  massa,  pur trattandosi, a volte, di autentici pezzi d’arte e non solo di metallo di scambio.
Anzi, quando, successivamente, uscì l’altra moneta d’argento da 500 lire celebrativa del “Centenario dell’Unità d’Italia”, si cercò, anche lì, di trovare l’errore a tutti i costi: la ruota del carro a quattro anziché a otto raggi.

500 lire centenario unità d'italia
le 500 Lire d'argento "Centenario"


Nel 1961, in occasione del Centenario dell'Unità d'Italia, fu emessa una moneta commemorativa da 500 lire con le medesime caratteristiche tecniche del 500 lire "Caravelle".
Al diritto è raffigurata l'Italia seduta su un capitello. Nella mano destra, protesa in avanti, un ramo d'ulivo, nella mano sinistra, un elmo. In giro "REPUBBLICA ITALIANA" ai lati di una stella. Nell'esergo la legenda VEROI, l'autore, Guido Veroi.
Al rovescio una quadriga veloce, volta a sinistra. In alto 1861 ed in basso 1961, il valore e il segno di zecca (R).
Nel contorno è presente la legenda "1° CENTENARIO VNITÀ D'ITALIA - 1861 - 1961" in rilievo.
La tiratura complessiva fu di 27.120.000 esemplari




Moneta da L. 500 d'argento (7° CENTENARIO DELLA NASCITA DI DANTE ).


Nel 1965, in occasione del VII Centenario della nascita di Dante Alighieri, è stata emessa una moneta commemorativa da 500 lire, sempre con le medesime caratteristiche tecniche del 500 lire "Caravelle".
Al diritto è raffigurato il ritratto di Dante Alighieri. In giro "REPUBBLICA ITALIANA" ai lati di una stella. Sotto, le firme del modellista VERGINELLI, e dell'incisore, MONASSI.
Al rovescio è presente un'allegoria della Divina Commedia, a destra il segno di zecca (R), in esergo indicazione del valore e, più in basso, la data.
Nel contorno è presente la legenda "7° CENTENARIO DELLA NASCITA DI DANTE " in rilievo.
La tiratura complessiva è stata di 5.000.000 esemplari


Dopo il 1967 il costo delle monete d'argento e la presenza di fenomeni di tesaurizzazione, sconsigliò il proseguimento di questo tipo di coniazione che terminò.
Monete d'argento del tipo "Caravelle" e con molti altri tipi furono comunque coniate appositamente per il mercato dei collezionisti e vendute dalla zecca a prezzo maggiore di quello nominale





Commenti

Post popolari in questo blog

Bandiere con bande celeste e bianco

Il Certificato di congruità

le lettere straniere minuscole dell'alfabeto italiano