'O strummele ( la trottolina di legno)

'O Strummèle ( la trottola o trottolina)


'O Strummele ( trottolina  di legno)



La trottola è un gioco per bambini conosciuto in tutto il mondo fin dai tempi antichi. Risale a più di 6000 anni fa, alcune trottole perfettamente conservate, con le fruste utilizzate per metterle in moto, sono state ritrovate durante gli scavi di Ur in Mesopotania. Altri esemplari sono stati rinvenuti negli scavi dell'antica Troia, a Pompei, in alcune tombe etrusche, e in Cina, in Giappone ed in Corea. 
Il gioco della trottola era famosissimo nell'antica Grecia e a Roma: Platone, Aristotele, Plinio, Virgilio e Ovidio tutti subivano il fascino ed il contagio della trottola, in latino chiamata "turbo".


Il termine (strummolo o strummele), nell’idioma napoletano, non è altro che un  giocattolino, che non è più utilizzato dai ragazzi del Ventunesimo secolo, perchè ormai dimenticato nel tempo andato.
Il giocattolino non era altro, che una trottolina di legno a forma di strobilo o meglio di un cono capovolto, avente il vertice rovesciato, formato da una punta metallica (detta 'a ponta) fissata perpendicolarmente nel legno, che con numerose scalanature incise su tutta la superficie del conetto in modo concentrico e parallelo rispetto al vertice.
 Lo (strombos o strobilio) era il gioco che praticavano i bambini greci  già nell'antichità, che  nell'idioma greco antico era detto "Strobilion"
Pigna ( forma  da cui è nato lo strummolo)

 ossia piccola pigna o cono ed al conseguente suo movimento    rotatorio,   come  nell'avverbio   greco           " Strombedòn " si può dedurre il significato di "a modo di turbine", ecco spiegato l'etimologia del termine strummolo è  quindi una derivazione diretta proprio di quello utilizzzato dai greci.




 Per fare girare ( 'o strummolo) la trottola o meglio la trottolina, le scanalature presenti  su di essa sono avvolte strettamente da una cordicella, che serve ad  imprimere il moto rotatorio alla trottola una volta srotolata e sganciata dalla stessa, come fosse una molla, mediante uno strappo secco in modo che lo strummolo (la trottolina) lanciato a terra prenda a girare velocemente su se stessa facendo perno sulla punta metallica, per questo motivo i romani  chiamavano in latino la trottola ('o strummolo) " Turbo".


Strummelo con avvolta  'a funicella


La velocità della roteazione dell     " 'O Strummele"        
(la trottolina) ed il tempo occorrente per esaurirsi nel girar come un vortice e poi commisurato all'abilità del giocatore  lanciatore e la buona fattura  con cui è stato fabbricato lo strummolo ne fanno un classico esempio dell'ottima commistione tra bravura e perfezione del manufatto. Nel caso che il giocattolo ricavato dal legno,  è scadente, malprodotto, viene definito che lo strummolo è ballarino o tiriteppe, volendo con tale onomatopea indicare appunto la non idoneità del giocattolino.

Gli strummoli usati un tempo dagli scugnizzi napoletani erano di tre tipi, ognuno dei quali aveva un nome ed una funzione diversa, c'erano quello a Pennella, quello detto Patacca ed infine a Puntarola di color azzurro, detto pure Spaccastrommele.
'O strummele detto,  'a Pennella, era  quello levigato e non molto appuntito, in legno naturale, non tinto era denominato così (con riferimento semantico alla precisione con cui effettuava la sua ferma e perfetta rotazione), ed aveva la funzione di girare piú a lungo degli altri nelle epiche sfide fra scugnizzi.  
Per far sí che il suo roteare vorticosamente durasse piú degli altri, s’usava togliere la punta metallica conficcata nel legno e dopo averla affilata lungamente su di una pietra lavica, di cui erano piene le strade, la si ricollocava nuovamente nel legno, se non dopo aver introdotto nell’intercapedine della punta  della paglia mista di sterco di cavallo (fino agli anni cinquanta  se ne trovava ad iosa per le strade) a mo di cuscinetto per attutire ed eliminare gli sbalzi continui, quando la stessa sobbalzava (e si diceva ca teneva ' A Tettera) e non si fermava in un solo punto (cosa al contrario, quand’era a pennella, il vortice dello strummelo era perfetto) anche per effetto di questa sorta di ammortizzatore della punta metallica.
Strummolo malandata detto patacca

 
Poi c’era ' Strummele 'a patacca” ”(con riferimento semantico al fatto d’essere, tal quale una moneta falsa) e per tanto era utilizzata come una trottolina scadente, quasi contraffatta, per poter essere impunemente scugnata (sbreccata), ossia quando dovendo soccombere e subire i colpi e le infilzate delle punte metalliche degli strummoli nemici. Per tale scopo s’usava fornirsi sempre di uno strummolo  di ripiego di poche lire che veniva tinto per metà di nero per non confonderlo con lo strummolo buono cioè con lo strummolo pennella.









 





C’era infine un piú costoso strummolo “quello da conficcare sugli strummoli degli altri, di attacco” tinto di luvardo (azzurro) forte e resistente che veniva usato, appunto, contro la “patacca”,e che fornito di una punta piú spessa ed affilata era detto appunto " 'a puntarola". 
Il signicato di patacca  era preso in prestitio dall'antico sostantivo indicativo, che fu usato per una moneta di grande formato, ma di poco valore contenuto in appena cinque carlini, sostantivo passato poi ad indicare il danaro in genere ed ancóra figuratamente (come nel nostro caso) di una cosa di poco pregio, un oggetto scadente o anche falso venduto come antico o di valore; scherzosamente valse medaglia, decorazione vistosa, 
Il termine della voce puntarola infine è un adattamento al femminile del maschile puntarolo, che deriva dalla punta da conficcare.

Ricapitolando la Trottola (‘O Strummele) è un giocattolo di legno a forma di pera (cono rovesciato), fornito di scanalature alla cui punta è collocato un chiodo o un pezzo di metallo appuntito, che costituisce il perno su cui il giocattolo ruota.
 I più "furbi"gli strrummoli se li facevano costruire con legno di "castagno", che è molto duro; con essi spaccavano quelle di legno più tenero.


Come si esplica il gioco, il giocatore avvolge, in modo ben serrato uno spago lungo le scanalature della trottola, quindi la lancia a terra trattenendo il capo dello spago, che svolgendosi scarica sul giocattolo una forza rotatoria, per questo motivo prende il nome dallo strumento- giocattolo con cui si gareggia.
La Trottola (‘O Strummele) a seguito della spinta ricevuta dallo spago gira vorticosamente, poggiando ritta sul proprio perno. il gioco consiste nel prendere sul palmo della mano lo strummele ( se ci si riesce) per meglio spingerlo sulla trottola ferma e beccarla o se non vi si riesce, tentare da terra a spingerla anche con lo spago da tiro verso quella ferma per effettuare la tozzata.
Per decretare il vincitore della competizione, di solito si stabiliva semplicemente, che, chi aveva fatto roteare a terra la trottola per il maggior tempo (Strummëlë ‘nterra). A volte oltre al tempo in cui la trottola girava, era calcolata la quantità di tozzate della propria trottola a quella ferma. Si poteva giocare da soli oppure in squadre. Nel secondo caso i tempi validi erano la somma dei tempi o la quantità delle tozzate praticate dagli appartenenti alla stessa squadra. Nelle competizioni a squadre, formate almeno da due giocatori: uno per ogni specialità, quella del tempo di roteazione e quella di saper tozzare).


Come si gioca Esistono molti modi di giocare al gioco della trottola.
Attorno alla trottola viene avvolta, in modo da formare una spirale che va dalla punta ( in metallo) alla parte più alta e larga, una corda che permette, nell'atto del lancio, di far ruotare la trottola. Ci sono tanti tipi di giochi, uno dei tanti e anche il più divertente, consiste: - minimo due giocatori pronti a rischiare la propria trottola; - si effettua il primo lancio insieme e la prima trottola che si ferma, resta sotto (rimane a terra); - l'altro dovrà cercare di colpire la trottola rimasta a terra sia nel lancio che dopo, fino a quando la sua non termina di ruotare; - quando questa si ferma, rimane lei "sotto" e l'altro concorrente va all'attacco; - il gioco a volte dura tantissimo, e tutto sta nella bravura dei concorrenti, nella punta della trottola e nel legno di cui è fatta; - l'obiettivo è distruggere la trottola dell'avversario, il vincitore terrà con se la punta della trottola persa e come potete ben capire chi più ne colleziona "trofei di guerra", ed è più temuto.

Modi di dire sullo strummolo



S’è aunito ‘a funicella corta e ‘o strummolo tiriteppe (si è sommata ad una fune corta, una trottolina ballonzolante) quindi. (la trottola è sbilenca o la corda è corta).
Come quando nel caso di voler rappresentare una situazione particolare in cui ad una persona incapace ed allo stesso tempo sfaticata, o , come l’insieme di un artigiano sfaticato poco valente fornito ed avente per giunta i ferri del mestiere inadeguati. All’uopo si rammenta un altro famoso motto, che afferma :
“ so’ ‘e fierre ca fanne ‘o masto” e o magari – per concludere quando concorrono un professore eccessivamente severo ed un alunno parimenti svogliato.
In senso traslato, alcune volte, questa espressione veniva diretta alle coppie sterili per mettere in risalto che uno dei due falliva nel tentativo
Il termine “ tiriteppete o tiriteppola “ sta a significare una cosa o una situazione instabile, sbilenca, (che pende da una parte) storta, malfatta.








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