Un posteggiatore bizzarro e poeta degli anni recenti
Esisteva negli anni che vanno
dal dopoguerra fino agli anni settanta un cantastorie d’altri tempi “ GEGE’ ‘E
GIUGLIANE” al secolo
Eugenio Pragliola, nativo di
Giugliano, che, senza saperlo, componeva e cantava “Monorimi “ (
ossia componimenti di tipo giullaresco di carattere satirico, che erano
composti da versi eterometrici, con i quali si ripeteva una medesima rima) accompagnato dalla
fisarmonica, che portava sempre con sé, che, emettendo una musichetta a mo di
sfottò, per dire che era sempre la stessa musica, anche se i tempi (i
suonatori) cambiavano, faceva da preludio e da stacco alle varie strofe.
Non era un mendicante, non era
un suonatore ambulante, che asceva p’ ‘a campata, era
come diceva Lui, ( uno che era
l’elemosina che lo cercava) e a chi gli
chiedeva del suo saper suonare la
fisarmonica, sorridendo rispondeva ,(
io non la suono , la straviso)
Spesso veniva richiesta una sua
esibizione a qualche matrimonio o per allietare festicciole private, ricevendo
un piccolo compenso ed una magnata.
Questo era il suo lavoro, il suo impiego e non se ne doleva, perché
tutto sommato era contento, aveva un suo pubblico che lo appezzava, lo amava e
lo definiva “ Eugè! Si ‘nu buchè ‘e
cunfiette! – Si ‘na cascia ‘e brillante “..
Ma come erano questi Monorimi di
Eugenio ‘e Giugliano, vi domanderete sono andati perduti, no grazie ad un
esimio giornalista( Roberto De Simone ) che li ha riportati in un articolo
giornalistico eccoli a ripropoverli. Sieti pronti, eccoveli.
Questo era, "Eugenio cu' 'e lente", o meglio Gegè 'e Giugliane"detto anche " Cucciariello "; al secolo Eugenio Pragliola di Giugliano,.(Eugenio Pragliola (nato a Rio 1907 da emigranti giuglianesi, morto a Giugliano prov. di Napoli il 1989): posteggiatore
(oggi si direbbe "artista di strada").
Negli anni del dopoguerra fino agli anni settanta
; ‘Nu Pustiggiatore speciale, bizzarro ;
; ‘Nu Pustiggiatore speciale, bizzarro ;
Viveva del ricavato abbastanza
copioso della questua, che faceva dopo la sua esibizione con il
cappello, che il pubblico gli donava senza esitazione per il
ringraziamento per i momenti, di distrazione e d’ilarità, ricevuti.
Il suo pubblico era fatto per lo più di lavoratori, studenti, massaie, gente, che dalla periferia dell’entroterra dei Comuni limitrofi a Napoli ogni giorno si recava in città o da essa se ne ritornava, prendendo posto su un tram, su un pulman o sul tram provinciale (‘o Vapuncielle) che collegava Napoli (piazzale antistante la Pretura a Porta Capuana) con Melito, Giugliano, Mugnano, Marano, Villaricca.
A prima vista ed al primo sentore le sue filastrocche
('e gliuommere) potevano sembrare quasi tutte uguale ma, poi, ci si accorgeva che non era così, perché Eugenie era un’artista, sapeva fare la rima con tutto ciò, che vedeva o che gli capitava all’improvviso davanti, nonché sapeva fare della satira con rima degli ultimissimi avvenimenti politici o spettacolari.
('e gliuommere) potevano sembrare quasi tutte uguale ma, poi, ci si accorgeva che non era così, perché Eugenie era un’artista, sapeva fare la rima con tutto ciò, che vedeva o che gli capitava all’improvviso davanti, nonché sapeva fare della satira con rima degli ultimissimi avvenimenti politici o spettacolari.
Fortunatamente sono stato un suo
esterrefatto ascoltatore o meglio un suo fans, tanto che ricordo con
tanto amore quei versi, che mi sono rimasti impressi nella mente e, che
quando mi è capitato per quel che ricordavo, li ho ripetuti ad amici per
fargli omaggio come ad un gran mattatore o meglio ad un Aedo della sua epoca e forse della mia gioventù.
Compose pure qualche canzonetta satirico , ironica nota con il nome di Trapenarella , poi poi al successo dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare e dall'attore . artistista cantante comico. Peppe Barra.
Compose pure qualche canzonetta satirico , ironica nota con il nome di Trapenarella , poi poi al successo dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare e dall'attore . artistista cantante comico. Peppe Barra.
il seguito della canzone " tammurriata nera," quello dove si parla delle 'e signurine 'e capodichine , fanne ammore cu 'e marrucchine etc. non era altro che rime da lui elaborate operando sulla canzone americana del cantante, Bing Crosby che gli alleati durante l'occupazione degli alleati a Napoli nel 1944, la famosa "Pistol packin' Mama" ascoltavano e che divenne un tormetone canoro di quel periodo.
la famosa canzone di bing Crosby - Pisol packin Mama-
la parte finale della canzone " tammuriata nera "
si rifà alla canzone di Bing Crosby -Pistol packin Mama-
Elaborata in napoletano coò titolo " allere e pissudda "
EUGENIO CU' E LENT....COSI' IMPROVVISAVA MENTRE IL PULMAN DELLA TPN PARTIVA DA VIA BELLINI PER PROSEGUIRE VERSO MARANO-CALVIZZANO E GIUGLIANO:.....quann saglieno e sturiente io nunn accocchio o riest 'e niente!
RispondiEliminacrape...zimpari e crapetti...io facci tutt' una bulletta;..s'accettano sord m'picc, spicc e pure mezzun e siccarett!!
(io che viaggiavo in tale pulman per studiare a Napoli c'è l'ho davati agli occhi ad Eugenio cu è Lente, e quando saliva era una vera emozione ed un piacere ascoltare le sue rime improvvisate al momento e mai ripetitive! Per la cronace va detto che è stato lo scrittore di Trapenarella.
AA