Chiese e cappelle di piazza dante a Napoli



Piazza Dante  a Napoli
Sulla sinistra si intravede la parte superiore di port'Alba,
 accanto vi domina la facciata del Foro Carolino ,
 al centro vi è il monumento scultoreo a Dante.





Piazza Dante è una delle piu' antiche piazze di Napoli.
Nel Cinquecento e nel Seicento era nota  come 
" 'O Mercatello ", perché vi si tenevano i mercati 'periferici', ma nel 1757 e al 1765 fu completamente ricostruita sotto Carlo III dal grande Luigi Vanvitelli, che edificò l'emiciclo sulla cui sommità eresse ventisei statue raffiguranti le virtù del sovrano.
Il Foro Carolino, sovrastante dalle statue delle virtù di Carlo III Borbone


 Statua equestre di Catrlo III di Borbone
in origine da collocarsi a piazza Dante,
(attualmente si trova a piazza Del Plebiscito)




Durante la rivoluzione francese per festeggiare l'abolizione della tirannide ed il ritorno della libertà
i repubblicani piantavano l'"Albero della libertà"
A Napoli fu  piantato a Piazza Dante



Statua di Napoleone Bonaparte
Scolpita da Antonio Canova e poi 
Restaurata come Fedinando I 
alla caduta  di Gioacchino Murat















Al centro della piazza la statua equestre di Carlo non fu mai posta, poiché venne occupata dall'albero della libertà durante la Repubblica napoletana e poi dalla statua di Napoleone Bonaparte durante il regno di Gioacchino Murat. 
L'attuale statua di Dante Alighieri che dà il nome alla piazza fu posta dopo l'unità d'Italia.
L'emiciclo carolino, ha da un lato Port'Alba e dall'altro la Chiesa di San Michele grazioso esempio di rococo'' napoletano.

Port'Alba vista da piazza Dante







 
La chiesa di San Michele Arcangelo  a Port'Alba

              La facciata rococò

Presso la piazza sono presenti cinque monumentali chiese: in senso antiorario da nord :

 L'esterno della chiesa dell'Immacolata 
degli operatori Sanitari, nota anche
 Chiesa della Santa Vergine;


Chiesa dell'Immacolata degli Operatori Sanitari


L'edificio di epoca barocca, ha un interno modesto, di forma rettangolare e con altare maggiore. La facciata si svolge secondo due ordini: il primo è caratterizzato dal portale affiancato da una coppia di lesene composite di ordine corinzio, mentre il secondo presenta una finestra a tutto sesto sovrastata da un timpano triangolare.
 La chiesa appartiene all'Associazione cattolica degli Operatori Sanitari. La chiesa è quasi sempre chiusa.


Facciata della chiesa
 Santa Maria di Caravaggio
 in piazza Dante a Napoli



               Chiesa di Santa Maria di Caravaggio

Sul marciapiede difronte c'è il complesso di Santa Maria di Caravaggio (un paesino lombardo dove era avvenuta unapparizione della Madonna) in piazza Dante 94. La chiesa fu fondata nel 1627 dai padri Scolopi che vi aprirono una scuola; ospitò dal 1874 lIstituto Principe di Napoli per giovani ciechi. Chiesa e convento furono rifatti dal Nauclerio nel 700. La chiesa è a pianta ellittica e conserva molti quadri tra i quali uno del Solimena, la morte di San Giuseppe.


Palazzo Ruffo di Bagnara
con annessa a sinistra
Cappella del palazzo
            Cappella privata dei Ruffo di Bagnara.

Continuando sullo stesso marciapiede si incontra 
il palazzo Ruffo di Bagnara (piazza Dante, 89) è originario del XVI secolo, di cui conserva la struttura. Bruciato per ordine di Masaniello, fu acquistato nel 1660 da Fabrizio Ruffo, duca di Bagnara Calabra e capitano dell'Armata Navale dei Cavalieri di Malta, grazie ai proventi di un bottino accumulato dopo scontri navali con i saraceni. Egli affidò la ristrutturazione a Carlo Fontana, cui si deve il bel balcone della facciata. Nell'800 vi abitò il letterato Basilio Puoti che istituì in casa propria un circolo culturale di puristi della lingua italiana, e vi mise mano larchitetto Vincenzo Salomone cui si devono le decorazioni in stile pompeiano. 
Nel cortile vediamo quella che fu la cappella privata dei Ruffo di Bagnara.


Facciata della chiesa
 San Domenico Soriano
 in piazza Dante a Napoli





Sullo stesso marciapiede c'è il complesso di San Domenico Soriano (piazza Dante 82) fronteggia il Foro Carolino. Si tratta di una ricca chiesa barocca iniziata ai primi del '600 grazie a una donazione ricevuta dai Domenicani e terminata nel 1660, mentre il convento annesso fu ampliato anche nel secolo successivo. Dopo la soppressione degli ordini religiosi, nel 1808 il complesso fu adibito a caserma e oggi ospita gli uffici dell'anagrafe del Comune di Napoli. L'impianto primitivo della chiesa è di Fra' Nuvolo, ma ha subito numerose alterazioni e restauri fino ai primi del 900. Sono da notare l'altare prezioso in marmi policromi del Fanzago (1639), il sepolcro di Alessio Falcone del Sammartino (1758) e una Madonna del Rosario di Luca Giordano (1690).
Con grave scandalo della popolazione, nel 1633 penetrarono delle truppe spagnole nel convento per arrestare un frate, Tommaso Pignatelli. Era accusato di complotti per abbattere il dominio spagnolo a Napoli, e non valsero a nulla le proteste del nunzio apostolico presso il viceré, che lo fece strangolare in Castel dellOvo.




Chiude  la piazza  l'ultimo Chiesa monumentale,
la chiesa di San Michele Arcangelo o San Michele a Port'Alba è una delle quattro chiese monumentali che si affacciano su piazza Dante. 
La chiesa, in origine, era chiamata Santa Maria della Provvidenza. La sua costruzione è databile circa 1620, ma fu rifatta nella prima metà del XVIII secolo da Domenico Antonio Vaccaro e espansa da Giuseppe Astarita; l'interno dell'edificio rappresenta uno dei maggiori capolavori dell'artista del primo Settecento.
Di notevole interesse è la facciata in stile rococò. L'interno, a pianta allungata, conserva dipinti di Giuseppe Marullo (San Michele) e dello stesso Vaccaro (Sant'Irene). Nella sagrestia settecentesca sono conservati, oltre agli arredi dell'epoca, anche un lavabo marmoreo di Nicola Tagliacozzi Canale e due inginocchiatoi risalenti al 1772.


Infine che dire de monumento noto come "Port'Alba",
che fu aperta dal viceré spagnolo Antonio Alvarez de Toledo duca d'Alba nel 1625. 

Port'Alba vista da piazza Dante




Siccome la zona era ormai molto popolata da entrambi i lati delle mura, spesso gli abitanti praticavano varchi abusivi per evitare un lungo giro fino alla porta più vicina. Ciò costrinse le autorità ad intervenire erigendo questa porta. Essa fu teatro di violenti scontri durante i moti di Masaniello: fortificata con cannoni, fu espugnata ugualmente dal popolo inferocito. Fu affrescata da Mattia Preti nel 1656 (con affreschi ora distrutti) e vi si aggiunse in cima la statua di San Gaetano nel 1781. Port'Alba fu rifatta nel 1797. È decorata con tre stemmi: di Spagna, del viceré e della città di Napoli.
































Commenti

  1. C'è un errore relativo all'immagine della Chiesa di San Domenico Soriano.... è invece l'immagine della Chiesa di San Michele Arcangelo a Port'Alba....

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