CHIAIANO



Vogliamo parlare un po’ della nostra Chiaiano?

Molti non sanno che Chiaiano, prima, fu territorio Cumano, poi Sannita e rimase tale fino a che sconfitti i Sanniti, nel 326 a.c., divenne come tutta la Campania, territorio Romano.

Tracce archeologiche di tutto ciò non sono più visibili nel suo perimetro territoriale, ma sono state invece riscontrate in alcuni siti della confinante Città di Marano e nel quartiere viciniore di Marianella Piscinola, quando si sono sterrati i terreni per nuove costruzioni, (sia nel Comune di Marano nelle contrade di S. Rocco, del cimitero), sia nel Quartiere di Piscinola, quando è stato costruito negli anni sessanta (1960), il rione della cosiddetta 167, ora nota come Scampia.

       I primi abitanti di Chiaiano costruirono le proprie abitazioni sfruttando Il metodo dei primi Colonizzatori greci, ossia perforando il sottosuolo ricco della pietra tufacea (sottostante il luogo da edificare) ed estraevano blocchi grandi per le mura e meno grandi per le pareti delle loro case. Il nucleo abitativo più antico di Chiaiano si regge per lo più su un territorio bucherellato con caverne, vasche sotterranee, pozzi artesiani per captare le sorgenti d’acqua. Testimonianze di queste affermazioni si possono ammirare scendendo attraverso i pozzi ancora esistenti nel palazzo della Paratina nella contrada di Polvica.


Villa Paratina, a Polvica in via Barone

un tempo ospitava l'attività produttiva

dello stilista, Livio De Simone) ora
in completo stato di abbandono.






 fino agli anni 1950 nel Palazzo del Barone al civico 19, ed in quasi tutte le vecchie abitazioni ubicate nel territorio. Tali vestigia attualmente sono andate perdute per distruzione per motivi di sicurezza e per cattiva opportunità abitativa abusiva (spesso giustificata da ingegnieri sprovveduti e senza cultura di amor patrio) eliminando spesso i pozzi e tutto ciò, che era antico con la scusante di vecchio ed inutile per la modernità.

Chiaiano, il suo toponimo deriva dal Latino ?

Varie ipotesi sono state elaborate per definire il nome di Chiaiano, la più attendibile e la più logica deriva sicuramente dai Romani.

I Romani, infatti, denominavano i primi insediamenti stabili in Oppidum o Castrum e per meglio identificarli anteponevano il nome del suo Primo insediatore, la qualità orografica della zona e spesso la distanza dal centro dell’Urbe (della Città).              Col tempo Castrum e Oppidum si apocoparono in Anum e divenne il suffisso da aggiungere al nome del primo colonizzatore.  Quindi l’insediamento di Mario divenne per i Romani Marano (ossia Marius + anum), Giugliano (Giulius + anum), Calvizzano (Calvitius + anum) Antignano (Antinus+ anum), Chiaiano (Caius + Anum = Caiano e poi volgarizzato foneticamente in Chiaianum) o come detto dal tipo orografico della zona dell’insediamento, (Chiana - Plaja – Ghiaja + anum = Chiananum- Plajanum- Chioanum). I molti cedolari dei vari Duchi di Durazzo e dei Vicerè spagnoli nelle mappe antiche Chiaiano è indicata Plajanun- Chiaianun- Chiaiana. 
Oltre al nome, come detto alcuni siti invece come Miano, Secondigliano, Milano, il loro toponimo deriva dalla loro distanza dal centro dell’urbe; così Miano, poiché dista circa un miglio dal Centro (Milia + anum = Milianum), finché apocopato in Mianum ed infine Miano, lo stesso vale per Secondigliano (secondo miglio dal centro) o Milano (Mediolanum), ossia in medio, (in mezzo) della città , dell’accampamento).
Gli altri nomi delle contrade del territorio dI Chiaiano sono: Polvica, Tirone, Camaldoli, S, Croce, Cappella Cangiani, Ponte Caracciolo, Nazareth, la Vialletta, Terravicina e Campodisola, che hanno avuto una denominazione del tutto singolare, forse per soddisfare particolari situazioni economiche o religiose, che andremo la prossima volta a descrivere per appagare la curiosità.







Chiaiano ( corso Chiaiano visto da Via S. Maria a Cubito)

Commenti

  1. Complimenti vivissimi per la sua "Storia di Chiaiano", quasi completa, pubblicata in 26 Capitoli e 21 parti tra il 2008-09.
    Davvero un'opera di estremo interesse che meriterebbe d'essere pubblicata o almeno raccolta in una veste più organica come ad es. un PDF unico... razie per il suo lavoro!!
    Francesco Raffaele

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