Dopo il processo di P.za del Pleb.- I Savoia -8^ puntata
Prosieguo della narrazione storica dell'immaginario incontro con Vittorio Emanuele II
Membri di Casa Savoia  
Appena
 m'intravide seduto nello stesso bar a Piazza Municipio, il Buon 
Castagna, mi salutò caldamente affermando: ”Buon giorno, Professore 
Sasà, ieri, quando ci siamo lasciati, mi congedaste dicendomi che 
avreste continuato a raccontarmi la storia sui Savoia un altro giorno, 
perché la questione era lunga ed occorrevano molte ore, e, poiché s’era 
fatto tardi,  ci salutammo.” Continuò, poi Invitandomi: “Ora, però, che 
ci siamo rivisti, perché non mi compiaceste riprendendo da dove abbiamo 
lasciato e parlarmi dell’ultimo vero Re d’Italia?  Sono ansioso di 
ascoltare, nessuno ne vuol più parlare, è una cosa chiusa, finita, così 
si va dicendo! “ 
“Mio
 carissimo Castagna, ti stavo aspettando e come al solito ogni mattina, 
quando posso, mi faccio questa capatina a Piazza Municipio, vuoi per 
rimembrare i tempi andati, quando entrambi eravamo costretti, nostro 
malgrado, venirci ogni mattina a fare il nostro dovere come lavoratori, 
vuoi come adesso per incontrare qualche caro amico, come te, e scambiare
 con lui qualche riflessione sulla realtà, che abbiamo vissuto o che ci 
accingiamo ad essere protagonista”. Fu la mia risposta di saluto 
all’esortazione fattomi dal mio interlocutore.
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| Umberto II di Savoia il Re di Maggio  | 
Ripresi
 a dire: “ Vuoi conoscere chi è stato ufficialmente l’ultimo Re 
d’Italia, o meglio quello che fu definito il Re di maggio!”. Va bene, te
 lo dico immantinente:
 
“
 L’ultimo Re d’Italia è stato Umberto II di Savoia, la sua storia fin 
dalla nascita è stata una sorta di compromesso, molti volevano decidere 
di lui (il padre, il Re Vittorio Emanuele III, la madre, la regina Elena
 di Montenegro, perfino la nonna, la regina Madre Margherita di Savoia) ”
 
“Professò,
 raccontate, non vi fermate, mi stuzzica molto sapere certe cose, non 
immaginavo che la vita di "Umberto II" mi potesse interessare. Cosa gli 
capitò, la madre, la regina Elena, dove lo partorì?” Ripresi a dire: 
“Mio carissimo Castagna, anche se la nascita di "Umberto II", non era la
 primogenitura della coppia reale, era lo stesso attesissima, perchè, la
 regina Elena, la madre, infatti aveva dato alla luce già due figlie (Iolanda (1901), Mafalda (1902) e dopo di Lui , generò Giovanna (1907) e Maria Francesca (1914) . Umberto, l’erede maschio, il delfino, nacque esattamente il 15 settembre 1904. 
La
 gioia fu tale, che il padre Vittorio Emanuele III, telegrafò 
nottetempo, che era nato Umberto II di Savoia, alla Madre, la regina 
Margherita, che, entusiasta per la notizia e felice del nome imposto al 
Piccolo in ricordo dal marito Umberto I, gli consigliò di nominarlo, 
principe non di Roma, come avrebbe voluto Lui, ma di Piemonte, per non 
fare apparire il tradizionale titolo nobiliare, che spettava all’erede 
al trono, un affronto al Vaticano, dato i non buoni rapporti 
intrattenuti con sua Santità il Papa, (che aveva scomunicato i regnanti 
di Casa Savoia dopo i fatti della Breccia di Porta Pia (1870). Si procedette così a nominarlo con Decreto Reale, Principe di Piemonte,
 giustificando che la nascita del principe ereditario era avvenuta In 
Piemonte nel castello di Racconigi. Era stato imposto anche a Lui, 
Vittorio Emanuele III, quando nacque a Napoli (1869), e fu nominato 
erede al trono d’Italia, il titolo di Principe di Napoli e per ricordare l’evento gli fu intitolata una galleria a Napoli, (la famosa Galleria Principe di Napoli)
 
 
Il buon Castagna osservò: “ Quella che si trova al museo, forse per distinguerla dalla più grande quella di fronte al teatro San Carlo, la Galleria Umberto I.(quella fu dedicata al padre)
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| Galleria Principe di Napoli - Interno | 
Il buon Castagna osservò: “ Quella che si trova al museo, forse per distinguerla dalla più grande quella di fronte al teatro San Carlo, la Galleria Umberto I.(quella fu dedicata al padre)
Esattamente
 ripresi: “ Furono intestati anche ad Umberto II, come Principe di 
Piemonte, vari uffici pubblici  in tante città, come pure a Napoli, 
esiste, infatti, l’ospedale Principe di Piemonte, attualmente rinominato e noto  come ospedale Monadi. 
| Ospedale Principe di Piemonte - Attualmente noto come Ospedale Monaldi | 
Continuando
 a parlare della vita adolescenziale di "Umberto II" ebbi a dire: “ Fu 
un giovanotto ubbidiente e rispettoso, cresciuto sotto l’egida 
educazione di tipo militare, prevista per tutti gli eredi di casa 
Savoia, che dovevano diventare Re. Non frequentò nessuna scuola pubblica
 ed ebbe vari precettori, che riuscirono a forgiarlo con un carattere 
dominato dall’ossequio all’autorità ed alla gerarchia, sapendo 
fortemente sfoggiare un rigido autocontrollo.
| Umberto II vestito da piccolo corazziere | 
Il
 principale precettore d'Umberto II, fu l’ammiraglio Bonaldi Attilio, 
che lo istruì con una educazione militare molto severa, tanto che  
appena divenne maggiorenne preferì discostarsi dai suoi insegnamenti e 
dal suo metodo austero educativo,  che riteneva mal formativo e 
punitivo. Tale disappunto fu manifestato dal principe Umberto, quando 
rifiutò di partecipare alle esequie dello stesso.
Intanto
 anche se avesse voluto diventare un uomo di scienza ed un buon 
giurista, il suo destino era tracciato, doveva diventare come tutti i 
Savoia, un re Soldato e perciò fu avviato alla carriera militare e, ad 
appena ventunenne, fu nominato nel 1925 generale dell’esercito .
Trascorse
 generalmente la propria gioventù spensieratamente a Torino nel 
grandioso Palazzo reale e preferiva passare le sue giornate, quando non 
aveva impegni di rappresentanza istituzionali, in caserma come un 
qualsiasi ufficiale vivendo con i suoi commilitoni, poiché rifiutava 
l’ambiente di corte, che riteneva troppo freddo e formale.  .
Politicamente
 era considerato un liberal-conservatore e contrariamente ai suoi 
parenti (tutta la dinastia Savoia) era un credente osservante della 
religione cattolica.
“Scusate
 Professor Sasà!” M’interruppe il buon Castagna: “Re Umberto era uno, 
che non teneva grilli per la testa, ere ‘nu brave giuvinotte, ossequioso
 del padre e della madre, è overe?  Come mai era in contrasto con Benito
 Mussolini? E’ vero che non correva buon sangue tra i due?  Ho letto da 
qualche parte che Mussolini non nutriva particolari simpatie verso di 
Lui, perciò relegò il Principe di Piemonte, Umberto di Savoia, ad avere 
una funzione del tutto marginale al potere decisionale del governo e del
 Regno”.
“Mio
 caro, le tue domande meritano un'esauriente risposta, anche, se gli 
interrogativi, che hai posto sono molteplici e poi pensando alla 
situazione politica dell’epoca e poi alle vicende personali e private  
specificatamente del Principe Umberto, occorrono spiegazioni 
plausibili.” Ripresi a dire: “Comunque andiamo con ordine, devi sapere 
che nessuno, anche se appartenente alla famiglia reale, poteva 
contraddire il Duce (Benito Mussolini), tanto che fu usata un’ azione di
 demonizzazione  per annientare la ingombrante figura dell’erede al 
trono, facendolo passare come presunto omosessuale  (come si evince da 
un dossier fatto predisporre, fin dagli anni venti dall’OVRA, sul conto 
di Umberto di Savoia, che era vigilato e controllato in  ogni  sua 
azione, nel quale si ingigantivano calunnie e voci strane e nello stesso
 tempo contraddicendosi l’une con le altre). Rapporti che parlavano 
d’innumerevoli avventure con donne di tutti i ceti sociali, oppure 
dell’impossibilità fisica da parte del giovane, Umberto di Savoia di 
poter procreare e pertanto si concedeva spesso e volentieri ad avere 
tresche con giovani camerieri antifascisti e soldati). 
Tali insinuazioni diffamatorie, redatte ufficiosamente dai 
  Servizi
 segreti del regime fascista, furono utilizzate da Mussolini, quando 
proclamò la repubblica di Salò, per fare propaganda contro il Regno del 
sud e del suo legittimo sovrano, mentre da certa cronaca rosa furono 
rintuzzate ed enfatizzate (specie nel secondo dopoguerra) con le voci 
popolari, dell’amicizia, che il principe aveva con la cantante Milly.
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|  La Cantante Milly (alias Carla Emilia Mignone)  | 
A questo punto l’amico Castagna m'interruppe con questi interrogativi: “Come la prese, professor Sasà, il principe Umberto a queste dicerie? Si turbava o tirava avanti senza curarsene troppo? “
 Fui, così, costretto, a procedere nel raccontare,  a parlare di Maria Josè, la futura sposa di Umberto di Savoia  e risposi
.: “Mio caro Castagna, Umberto era un bellissimo uomo, era alto, ben formato, (tutto l’opposto del padre Vittorio Emanuele III, ( come suol dirsi, aveva pigliate d ‘ ‘a mamma, ‘a riggina Elena di Montenegro, ch’era ‘na piezza ‘e stannaccona) pareva un modello, un figurino e aveva un portamento veramente regale da fare invidia; piaceva alle donne ed era ammirato dagli uomini. Il Re, il padre Vittorio Emanuele III, per fugare ogni pettegolezzo decise di dargli una moglie, e la scelta cadde su Maria Josè, principessa del Belgio, ed Umberto, non opponendosi, convolò a giuste nozze con lei in forma magna nella cappella palatina del Quirinale l’8 gennaio del 1930).
.: “Mio caro Castagna, Umberto era un bellissimo uomo, era alto, ben formato, (tutto l’opposto del padre Vittorio Emanuele III, ( come suol dirsi, aveva pigliate d ‘ ‘a mamma, ‘a riggina Elena di Montenegro, ch’era ‘na piezza ‘e stannaccona) pareva un modello, un figurino e aveva un portamento veramente regale da fare invidia; piaceva alle donne ed era ammirato dagli uomini. Il Re, il padre Vittorio Emanuele III, per fugare ogni pettegolezzo decise di dargli una moglie, e la scelta cadde su Maria Josè, principessa del Belgio, ed Umberto, non opponendosi, convolò a giuste nozze con lei in forma magna nella cappella palatina del Quirinale l’8 gennaio del 1930).
| Matrimonio di Umberto II e Maria Josè del Belgio  | 
“Fu un matrimonio felice, o un’accoppiata sbagliata? “
Mi domandò a quel punto, il buon Castagna. 
“Spiegatemi bene! professò: “ Fu un matrimonio d’amore o un matrimonio combinato e voluto per ragioni di stato?” 
 “Lo
 vuoi proprio sapere e va bene gli risposi: “ te lo dico, così acquieti 
la tua sete di tanta curiosità morbosa.  Innanzi tutto devi sapere che 
per la legge Salica, che è un complesso di norme consuetudinarie 
sulla primogenitura maschile dei nobili, che esclude la successione 
femminile, e pertanto conformemente pure alle norme previste dalle Regie Patenti di Casa Savoia,
 il matrimonio dei principi ereditari sabaudi deve avvenire con una 
propria pari, perché lo impone la famosa legge della successione 
ereditaria detta Omogamica, perciò gli sposi devono essere entrambi membri di case sovrane.”
I
 due risedettero nel palazzo Reale di Torino ed apparivano solitamente 
in pubblico come una coppia felice, ma nella realtà erano distanti tra 
loro, sia per fondamentali differenze caratteriali, che per formazioni 
educative  diverse ricevute  dai propri genitori. Umberto era di 
carattere riservato ed introverso, religioso, amava il rispetto 
dell’etichetta, era ubbidiente e rispettoso dell’autorità paterna; Maria
 Josè al contrario, era molto espansiva, non formale,  era una accanita 
fumatrice e bevitrice e non accettava il sottostare alle regole imposte 
dal suo rango reale, richiesto dalla locale nobiltà.
Si
 vedevano insieme solitamente negli impegni, di carattere prettamente 
dinastici o politici nei quali erano richiesti il loro intervento, 
altrimenti vivevano la quotidianità seguendo ognuno la propria 
inclinazione, l’uno trascorrendo la mattinata e buona parte del 
pomeriggio da ufficiale dell’esercito in caserma e l’altra seguendo 
corsi per la formazione di crocerossina od impegnandosi in attività 
caritatevoli. Nel Palazzo reale torinese la coppia non si trovò a 
proprio agio e considerando quell'ambiente ipocrita ed ostile, a causa 
anche dei maldicevoli pettegolezzi sul comportamento di Umberto. Il re, 
Vittorio Emanuele III, decise così di trasferire il principe ereditario e
 la sua sposa a Napoli, città molto leale alla monarchia e per tale 
motivo riteneva una permanenza ideale per far trascorre gli anni per un 
migliore affiatamento ai futuri reali d’Italia.
Questa è' una prima parte della narrazione  della storia di Umberto II di Savoia, quanto prima ci sarà il continuo.
Sarebbe stato troppo pesante leggerlo tutto, intanto è gradito un commento se è ritenuto interessante-
 
Sarebbe stato troppo pesante leggerlo tutto, intanto è gradito un commento se è ritenuto interessante-





Confermo l’interesse manifestato precedentemente. Di nuovo grazie.
RispondiEliminaRoberto