La fine di Cassandra

 La fine di Cassandra


Cassandra (1878) quadro  di Evelyn de Mprgan








 Il vocabolo cassandra è sinonimo di vaticinio non accettato, come lo fu la profezia dell'inganno del cavallo di troia e della caduta della sua città e non creduta, come avviene ogni qual volta che viene predetta, ma non accettata, una sciagura od un malanno.

 
Cassandra, profetessa troiana, figlia di Priamo:



Diciamo subito che Cassandra è figlia dei reali di Troia, Ecuba e Priamo, ed ha un fratello gemello di nome Eleno.
Per festeggiare uno dei tanti compleanni del Re, Priamo, fu celebrata una festa nel santuario di Apollo Timbreo ed al festino parteciparono anche i loro due figlioletti, Cassandra e il fratello gemello Eleno
I due gemellini durante il sontuoso banchetto, lontano dagli occhi dei propri genitori, si misero a rincorrersi divertendosi tutto attorno al santuario, finchè stanchi dal gioco, s'addormentarono all'interno dello stesso tempio, mentre i loro genitori li dimenticarono, abbacinati dalle continue inebrianti libagioni, specie di vino. La sera con tutto il loro seguito i reali troiani, se ne ritornarono alla reggia, dimenticando i due gemellini, che passarono, così, la notte nel santuario. Il mattino seguente, Ecuba, la regina loro madre, accortasi della mancanza dei due figlioletti, corse al tempio e urlò inorridita quando vide che i serpenti sacri del tempio stavano lambendo le orecchie dei bambini per purificarli. I serpenti subito si ritrassero, strisciando in un cespuglio d'alloro, (pianta sacra al Dio Apollo) e da quel momento, Eleno e Cassandra praticarono l'arte profetica.
Secondo un'altra versione, (quella di Apollodoro), Cassandra, quand'era giovane, un giorno si addormentò nel tempio e Apollo, apparsole all'improvviso, promise di istruirla nell'arte della profezia se avesse acconsentito a giacere con lui. Cassandra, accettò lo scambio e ricevette le lezioni del dio, ma una volta istruita, si sottrasse a lui venendo meno ai patto. Apollo allora  indispettito, le chiese  almeno un solo bacio e mentre Cassandra lo baciava, le sputò nella bocca per far sì che nessuno credesse mai a ciò che essa avrebbe profetizzato. Cassandra da quel momento, entrava in uno stato di trance estatica prima di fare le sue profezie, ma nessuno, neanche la propria famiglia, la credeva, anzi la considerava folle.
 Intantoi suoi avvertimenti vennero completamente ignorati dai Troiani, come l'inganno del cavallo e  la caduta della città, che sarebbe stata incendiata e poi distrutta.
Mentre Troia ormai caduta, bruciava, la povera Cassandra si rifugiò nel tempio di Atena aggrappandosi al simulacro ligneo che aveva sostituito il Palladio.



Odisseo e diomede che sottraggono il Palladio  
 Cratere trovato ad Apula (Reggio Calabria)( 360 - 350 a.C.)
               attualmente si trova al. Museo del Louvre di Parigi



                           

IL Palladio era una statua di legno, senza gambe, alta tre cubiti, che ritraeva Pallade, l'amica libica di Atena, reggente una lancia nella mano destra e una rocca e un fuso nella sinistra; il suo petto era coperto dall'egida.
La leggenda narra che Atena, uccidendo per sbaglio la compagna di giochi, come segno di lutto assunse ella stessa il nome di Pallade e fece costruire questa immagine, ponendola sull'Olimpo a fianco del trono di Zeus.
Durante il sacco di Troia, dopo la presa della città da parte dei Greci, Cassandra si rifugiò nel tempio di Atena. e si aggrappò al palladio, ma inseguita da Aiace locrese, figlio di Oileo, fu strappata con violenza dalla statua facendola rovesciare per terra, mentre con furia selvaggia  violentò la vergine principessa profetica, mentre l'immagine di Atena distoglieva gli occhi sgomenta dall'orrore.
Aiace il Locrese mentre rapisce Cassandra
                     Statua marmorea scolpita da Joseph Salomon nel 1886


 L'assemblea degli Achei, venuta a conoscenza dell'oltraggio, deciseo di condannare l'empio Aiace a morte per lapidazione, in modo da espiare il sacrilegio, che minacciava l'intera comunità, ma Aiace  riuscì ad evitare la morte correndo a rifugiarsi presso l'altare della stessa Atena.




Aiace rapisce Cassandra (cratere a volute del Pittore di Licurgo)
 (Museo Nazionale di Napoli) (360-350 a.C.))



           

 Durante la spartizione definitiva del bottino della guerra di Troia, Cassandra venne presa da Agamennone come concubina. Ella prima di allora era rimasta vergine, benché non le fossero mancati i pretendenti, in particolar modo Otrioneo, il quale aveva promesso a Priamo di combattere  a suo fianco per liberarlo dai Greci, ottenendo dallo stesso in caso di vittoria la concessione, come premio, la mano di sua figlia, Cassandra, la chiaroveggente. 
Otrioneo durante l'assedio della città di Troia, però, fu ucciso da Idomeneo. Intanto Cassandra divenuta schiava e concubina di Agamennone gli avrebbe dato due gemelli, Teledamo e Pelope.
  Agamennone, infine, lasciata Troia, prese la strada del ritorno in patria e portò la bella principessa troiana con sé a Micene, dove entrambi caddero per mano di sua moglie Clitennestra, per una congiura ordita con la complicità di suo cugino Egisto, che riuscì a tener vivo in lei un rancore inestinguibile, quello dell'uccisione del primo marito,Tantalo, che era il padre dello stesso Egisto, alimentando così un eccessivo odio da indurla alla sanguinosa vendetta.
Cassandra, fu uccisa anche, perchè la stessa Clitennestra era gelosa di lei, quale nuova amante del marito.
 Cassandra, però prima di cadere sotto i colpi mortali di una scure sferratele da Clitennestra, le vaticinò il destino che aspettava a tutti loro parlando in piena coscienza dei delitti, di cui si era macchiata la casa di Atreo, famiglia di Agamennone, in tempi passati. ( Ne parla Eschilo nella sua tragedia intitolata Agamennone). 










Aiace rapisce Cassandra: 
cratere a volute del Pittore di Licurgo (Museo Nazionale di Napoli) (360-350 a.C.)








Clitennestra che uccide Cassandra





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