Il Debito Pubblico - 1^ puntata
Il Debito Pubblico
Scopriamo un poco, cosa sia, in parole povere, il Debito Pubblico
- BTP, i CCT, CCT in ECU, CTZ, lo SPREAD, i BUND TEDESCHI, nonché il famigerato ”Debito Primario” detto “Debito Supremo”.
Una mattina qualsiasi nel portarmi, come ogni tanto a Piazza Municipio, ho incontrato il mio solito collega (interlocutore delle mie riflessioni e delle tante curiosità senza una risposta immediata), Tore Castagna, e dopo aver degustato con lui un ottimo caffè al solito bar, (ubicato nell’angolo di via Cervantes), mi rivolse una serie di domande tecniche di economia politica, con cui si era bombardati ogni santo giorno, quando si accendeva la televisione per sentire le varie notizie del telegiornale o delle news economiche provenienti da tutto il mondo.
Mi chiese: “Carissimo professore Sasà, voi, che sapete
tanto di storia antica, volete darmi qualche delucidazione anche della
storia moderna, circa l’attuazione della
cosiddetta Economia moderna dello Stato. Volete spiegarmi con parole
semplici e farmi capire, perché si parla
di Spread, di Debito Supremo, dei Bond Tedeschi, ma cosa sono e chi li tiene e
quali effetti producono sul nostro costo della vita quotidiana?”
Fui colpito da tale
richiesta dettagliata, precisa, forse
pensai, vuol saggiare la mia conoscenza in materia, ma fattomi coraggio con calma e sicurezza, gli
risposi: “ Mio caro Castagna, una volta eri ferratissimo sull’argomento e ne
sapevi più di me, ora ti sorprendono forse questi termini stranieri che non si
usavano e non esistevano ai tempi tuoi.
Ti farò un resoconto
preciso, anche se dovrò concentrarmi e, forse sarò un po’ prolisso, per
spiegare al meglio i termini tecnici
anche se stranieri con parole semplici”,
Risposi al mio amico
interlocutore.
Anche se conosci Il
termine “ Debito Pubblico “ cioè chi come lo Stato , una volta il Re o chi
aveva il potere su una Nazione, per sopperire ad una spesa straordinaria, che non riusciva a compensare con l’entrate
fiscali fissate e previste con leggi ordinarie annuali, note come il Bilancio
dello stato o come si chiama adesso DEF ( Documento di economica e finanza, avente
la durata triennale), contrae con il pubblico sia interno , che straniero un
prestito per acquisire entrate
straordinarie diverse da quelle ordinarie quali
le entrate fiscali, (le tasse, sia Dirette
- Irpef, Irap, - che Indirette,
- l’Iva, l’accise che sono inglobate
nel prezzo di alcuni beni di largo consumo).
Quindi il Debito
Pubblico non è altro, che un prestito, che lo Stato stipula con il popolo
risparmiatore, mediante la tipica forma , una pubblica sottoscrizione ,
proponendo titoli speciali, come se fossero carta moneta, garantita dal patrimonio reale dello Stato, come il Demanio pubblico –
cioè Immobili pubblici, isole, spiagge etc.- (Un tempo era il re o il sovrano
che garantiva tale prestito con il patrimonio personale o con i beni della
famiglia reale, oppure concedeva la riscossione di qualche gabella o dazio speciale
a suoi amici creditori – nobili fidati - (che erano i cosiddetti Esattori – Gabellieri),
che, con l’aggiunta di vari oneri a loro piacimento potevano così essere
soddisfatti del capitale prestato e degli interessi).
Per le grandi opere
pubbliche od aiuti allo sviluppo industriale od alla realizzazione di reti
pubbliche per l’approvvigionarsi del gas e della luce elettrica o la costruzione di scuole, strade ed
autostrade, si ricorreva a speciali enti finanziari, garantiti dalla Stato come . Crediop , Icipu, Cassa Depositi e
Prestiti, che finanziavano tali opere strutturali con prestiti e mutui a lunga
scadenza, senza toccare il bilancio annuale dello stato.
Sia il Crediop, Icipu
e la Cassa Depositi
e Prestiti erano, quindi, istituti di credito
finanziari a tutti gli effetti, principalmente i primi due, che erano
finanziati da un consorzio di varie banche d’interesse nazionale e da vari enti
come l’Ina, l’inps e l’Italcasse (enti che gestivano una grande massa di
liquidità accumulata da versamenti provenienti dai privati per tutelarsi dai
rischi o provenienti del mondo del lavoro per assicurarsi poi il futuro), mentre la Cassa Depositi e
Prestiti la sua principale fonte di raccolta di risorse finanziarie era costituita
da tutto il risparmio postale italiano
sia sotto forma di libretti postali al portatore o nominativi o dai
cosiddetti “ buoni fruttiferi postali”.
“Caro Tore, poiché la
spiegazione è molto lunga , fermiamoci un attimo e non mi dire che non ho
risposto a tutti i tuoi quesiti, occorreva questo preambolo per essere come
sempre chiaro, semplice ed esaustivo, anche perché non devo superare nessuno esame. anche se a prima vista
posso passare un po’ prolisso “. Replicai
al mio interlocutore, che dava qualche segno di insofferenza.
IL carissimo Tore
Castagna, era molto attento alla mia delucidazione e chiarezza nell’esposizione
della complessa
materia di ciò che era
il famoso Debito Pubblico e sue conseguenze sulla vita quotidiana nostrana,
tanto che m’intimò di andare avanti e che avevo fatto bene a fare questo
preambolo, altrimenti non si sarebbe capito niente, dopo, se non, solo astrusi
termini tecnici finanziari utilizzati
dagli addetti ai lavori.
Ripresi a dire : La
riuscita di un debito, cioè di un prestito che lo stato richiede, si fonda
principalmente sulla fiducia dei risparmiatori ripongono in esso. Stato che nel nostro paese è rappresentato
formalmente dalla Banca d’Italia, (la banca delle banche) che ha pure la
funzione di Tesoreria della Stato - la cosiddetta Cassa dello stato) ,
che, gestisce il quantitativo di debito,
mantenendo e garantendo gli impegni assunti all’atto della sottoscrizione
Appunto questi
prestiti (chiamati poi Debito Pubblico) avvengono mediante pubbliche
sottoscrizioni governate e gestite dall’Istituto d’Emissione (quando, infatti,
per le variegate spese statali non bastava più l’incasso delle sole entrate
fiscale, ricorreva per sopperire a tale disavanzo in prima istanza alle
cosiddette opportune anticipazioni di cassa dello stesso Ente (Banca d’Italia),
che tamponavano i tempi di acquisizione
delle stesse entrate, ( le Tasse, le imposte varie) ed in secondo luogo,
dopo l’esaurimento delle anticipazioni),
si ricorreva, con apposite leggi, a far emettere sottoscrizioni
pubbliche di prestiti a lunga scadenza..
Il pagamento di una
spesa, infatti, spesso non coincide con entrate certe da esigere come nell’esempio
che ogni mese lo stato deve procedere al
pagamento degli stipendi vari agli statali, mentre le entrale (le tasse sono
incassate in vari periodi dell’anno e spesso non coincidono con le spese certe
ed improrogabili).
“Mi piace, come
spiegate semplicemente questa materia che ai più può sembrare complicata ed inspiegabile. Grazie ,
professore Sasà”. Mi interruppe, Tore
Castagna,ed esclamò: “ ma come mai
nessuno controllava o controlla questo aumento indiscriminato del Debito
pubblico che è arrivato a cifre per noi impensabili e che, come si va dicendo,
lasceremo un debito da pagare alle generazioni future, costringendole fin dalla
nascita
a vivere da debitori,
sperando senza sottostare a forme di schiavitù di intransigenti creditori (
nostrani o stranieri)”.
Caro Tore Castagna, in
Italia il Debito Pubblico è aumentato notevolmente a seguito di varie politiche
riformatrici, e dall’inflazione galoppante in conseguenza degli anni settanta e
a dover fare sacrifici, senza colpa alcuna, per vivere una vita dignitosa. Negli
anni ottanta, l’inflazione si sviluppò per sostenere l’espansione della spesa
pubblica a sostegno dell’attività imprenditoriale ed all’occupazione, nonché,
dalla volontà politica dello stesso stato di accollarsi della copertura di disavanzi di vari enti
territoriali che gestivano beni primari ( elettricità, acquedotti, trasporti) e
quelli degli enti mutualistici INAM, ENPADEP,
INADEL, CPDEL) ed incrementando fondi di dotazione di enti pubblici
ecoomici a partecipazione statale.(IMI ,
IRI , ENI)
Facciamo un momento di
pausa o meglio di riflessione, mi interruppe
il mio amico Tore Castagna, ma ditemi : “professore, in tutto questo
bailamme, chi ci guadagnò effettivamente e s’arricchì, mica la povera gente.?"
“La povera gente
assolutamente no !” gli risposi con fermezza, "A stento la povera gente iniziava
a vivere decorosamente in quei fatidici anni ’70 e 80 del Novecento, (dopo gli
anni dell’esaltante periodo del “Boom Economico"), lavorando sodo per
procurarsi qualche innovativa comodità moderna, ipotecando il proprio futuro firmando cambiali
e pagherò, quindi difficilmente si poteva permettere di fare risparmi da
investire”.
CONTINUA LA NARRAZIONE E
LA SPIEGAZIONE
DEL DEBITO PUBBLICO
CON ALTRE PUNTATE PER INCORAGGIARE A PROSEGUIRE LASCIATE UN COMMENTO, GRAZIE.
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