Debito Pubblico - 5 ^ puntata -



Debito Pubblico  - 5 ^ puntata
Siamo alla conclusione della conoscenza e della delucidazione del cosiddetto “ Debito Pubblico “ , delle preoccupazioni che suscita tra le persone che seguono le notizie di politica economica, cosa accadrà domani.


Speriamo con questa pratica delucidazione di essere riuscito nell’intento di averti fatto conoscere da dove deriva il termine “ Debito Pubblico”  e perchè  è diventato cosi alto,  perché se ne parla così tanto, oggigiorno, in modo quasi assillante e spaventevole, presago  di quale disastro economico.

“Questo vi volevo domandare , mio caro Professore Sasà “. Mi intimò con tono austero ed invitante quasi a volermi chiedere una soluzione   a questo problema apparentemente senza via d’uscita imminente, l’amico Tore Castagna.
Dopo una breve pausa e dopo aver sorseggiato un'ulteriore buona tazzina di caffè, proseguii la mia  spiegazione, rassicurando il mio carissimo amico Tore  dicendogli:
“I titoli di Stato sono da sempre considerati le forme di investimento finanziario col minore rischio finanziario, e quindi, anche,  se col minore rendimento che si ottiene (interessi), rispetto ad esempio alle azioni ( il dividendo non sempre attivo), e tutto questo per il fatto che la dichiarazione di insolvenza del debito pubblico ovvero il fallimento dello Stato emittente, è considerato, nel mondo moderno e nelle economie solide, un evento poco frequente, sebbene nell’ultimo decennio  si sono avute alcune eccezioni quali i casi  di  (Argentina, Islanda e Grecia)."

"Ora occupiamoci di cosa s’intende per Debito Primario o Debito Supremo di Uno Stato, Come preannunciato all'inizio della nostra conversazione". Prosegui continuando: "  Per debito primario o supremo,  detto anche - Debito internazionale -, è quel debito che si configura come il complesso dei prestiti esteri accesi allo scopo di  colmare un disavanzo, delle partite di beni e servizi acquistati e quelli venduti  presso  paesi esteri,  e non si riesce  ad onorare il risultante debito, neanche con compensazioni, sia monetarie che finanziarie, (cioè un paese che  manca dei mezzi di pagamento  accettati dal paese creditore.)"

E’  ‘na materia accussì cumplicata, ca  ‘e vote ‘nce capische cchiù niente, pure pecchè, simme trasute nell’Era  della globalizzazione, dove tutte è cagnate ed Je nun ‘nce raccapizze niente”. MI interruppe il caro Tore Castagna,
“Non ti preoccupare, non ti affliggere, desidero solo dirti per finire questa nostra conversazione, cosa è Lo Spread, I Btp italiani ed i Bund tedeschi.”


Cosi ripresi e continuai .” Diciamo subito che il riferimento del funzionamento attuale dei mercati finanziari ha una sua  regola, che stabilisce che il rischio dei titoli di credito di un qualsiasi Stato, ( nella misura della sua affidabilità da parte dello stesso, nell’onorare principalmente sempre i suoi debiti contratti),  è quasi nullo, e per la qual cosa quello Stato è ritenuto molto solido.
Data questa premessa, (esempio la Germania  i suoi  Titoli di debito pubblico sono considerati  privi di rischio, in quanto ancorati ad un’economia, quella tedesca, che nell’ambito dell’area dell’Euro è nota come la più forte e quella che oggettivamente. sta meglio". 


BTP e BUND , quindi, sono entrambi titoli dello Stato e precisamente : il  Btp, acronimo di "Buono del Tesoro Poliennale" è un titolo a tasso fisso emesso dallo Stato italiano ed ha una durata variabile che può andare dai 3 ai 30 anni, mentre il Bund è invece l’omologo titolo di credito tedesco, come il BTP italiano, ugualmente a tasso fisso emesso della Germania su varie scadenze a più anni.
 “Ma cosa è esattamente lo Spread “,  carissimo  professore Sasà, che ci importa a noi dei titoli tedeschi, già tenimme ‘ e guaie nuoste ?”  quasi arrabbiato mi redarguì il buon Tore Castagna.
Facciamo ancora una volta chiarezza e precisiamo : 
“Lo spread . (negli anni 80 e 90 era il divario tra i Btp a tasso fisso  e i Cct a tasso variale ancorati al rendimento delle cedole dei bot  a 6 mesi ), attualmente è, inteso come, la differenza tra il tasso di rendimento di un Btp e di un Bund su una scadenza di 10 anni. In altri termini è il differenziale tra il rendimento del titolo decennale italiano e quello tedesco.
Quanto maggiore è lo spread, tanto più alto è il rischio che il mercato percepisce associato al Btp italiano. In altre parole si hanno maggiori i dubbi quando lo spread sale sulla capacità dello Stato italiano di rimborsare regolarmente i propri debiti. Per cui uno spread alto, ampio, sta a significare che il mercato ha paura e che richiede rendimenti più alti per investire su titoli dello Stato italiano. (cioè i btp italiani devono avere un tasso d'interesse più alto e questi interessi pesano sulle nostre spese).


Ora, occupiamoci del rendimento del titolo, non è il semplice guadagno degli interessi  annuali delle 2 cedole semestrali, ma  si deve aggiungere o diminuire anche la differenza che si guadagna o si perde quando il titolo è venduto prima della scadenza e quindi rimborsato al valore del titolo del capitale di quel momento sul mercato. inizialmente pagato inferiore del valore nominale od alla  pari .
(Rendimento titolo è dato dalla formula (Interessi + (valore rimborso - prezzo acquisto)) /prezzo acquisto.


In definitiva  il Debito Pubblico Italiano  alla data del 31 maggio 2018  
( fonte  Banca D’Italia)

 COMPOSIZIONE DEI TITOLI DI STATO
in circolazione al 31 MAGGIO 2018
Tipologia titolo
mln. €uro
%
BOT
112.752,28
5,73%
BOT Flessibili
0
0%
CCTeu
133.108,24
6,76%
CTZ
43.626,51
2,22%
BTP
1.403.832,38
71,32%
BTP €i (rivalutato)
158.629,56
8,06%
BTP Italia (rivalutato)
74.201,40
3,77%
BTP atipici
313,664
0,02%
Estero in €uro
39.589,44
2,01%
di cui Titoli Ispa
8.620,81
0,44%
Estero in valuta
2.208,37
0,11%
Totale
1.968.261,84
100%
Vita Media del Debito
6,87
N.B. Il debito estero è valorizzato dopo operazioni di swap sulla valuta.
BOT 5,73% 0,00% CCTeu 6,76% CTZ 2,22% BTP 71,34% BTP €i (rivalutato) 8,06% BTP Italia (rivalutato) 3,77% Estero in €uro 2,01% Estero in valuta 0,11% BOT 5,73% CCTeu 6,76% CTZ 2,22% BTP 71,34% BTP €i (rivalutato) 8,06% BTP Italia (rivalutato) 3,77% Estero in €uro 2,01% Estero in valuta 0,11%

"Allora avimme fernute! agge capite e nun agge capite, ma grazie 'o stesse. e, comme a sempe, site stato chiare, semplice e grazie assaje. buona giornata mio carissimo professore Sasà !".


























































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