'O Castagnare


'O Castagnare  antico mestiere. Italiano  è detto il Castagnaio, il Caldarrostaio.
Non è altro che il venditore di castagne cotte od arrostite, svolgendo la sua attività in un posto fisso o andando per le strade di Napoli ambulantemente.
Il suo mestiere furoreggiava in un solo periodo dell'anno (quello autunnale inoltrato), in quanto le castagne duravano dalla loro prima raccolta nei primi giorni di settembre e opportunamente trattate (prima bagnate e poi essiccate) fino a tutto dicembre
'O Castagnare
offriva un frutto ( la castagna), che sfama e sazia, donato degli alberi del bosco ( i castagneti).




Castagne ( tipico frutto della selva di Chiaiano - Napoli)



                       
‘O Castagnare o ‘A Castagnara, quando svolgeva la sua attività di mattina presto, vendeva ...
Allesse e Palluottele o Vallene - ossia castagne, cotte in un brodo condito con alloro, con sale e semi di finocchio, su un trabiccolo, dove era posto un calderone con una sottostante fornace alimentata da carboni, che faceva bollire il tutto e rendeva il prodotto finito, sfizioso, sfamante e riscaldante, a guisa di prima colazione.
L'invito ( il grido del Castagnare/a a consumare l’ Allesse ,’e Vallene o ‘e Palluottele) era :


Castagne lesse senza buccia esterna( dette anche allessa)


" Allesse, viene e virele !
- Mammà, je voglie Allesse ! - Criatù, ca bell' Allesse ! -
- Ventiquatte, te donghe pure 'o Pallone ! -"


Allesse(castagne sbucciate lessate solo con la pellicina senza la buccia che avvolge il frutto)
‘E Vallene o 'E Palluottele (castagne lessate con tutte la buccia marrone senza essere sbucciata)



Castegne lesse con tutrta la buccia
( dette in napoletano Vallene o palluottele, mentre in tascano Ballotte)


In alcuni quartieri periferici negli anni '50 ‘a Castagnara, in occasione delle Novene liturgiche,  quella in onore di San Nicola (5 dicembre festa del Santo patrono) e quella in onore dell'Immacolata (8 Dicembre), che si celebravano di primissimo mattino, la si poteva incontrare fuori della chiesa, dopo la celebrazione della santa messa che vendeva:
"'nu cuoppe allesse a sole 5 Lire”

’O Castagnare, quando svolgeva il suo mestiere di sera, era meglio noto, come 'o Caldarrustare,





Caldarrostaio


ossia il venditore di castagne arrostite ('e Verole) al grido di  :
"Castagne cavere, fumme…... Fummeche ! "
oppure con un’antica cantilena, che diceva :
"Curre, curre guaglione ca' cu’ ‘nu sorde 'o piattone-t'o scarfe 'o cannarone"
o con l'altra quasi una musica:
"Accattate! schieppene, schioppane, scaramucchieleiane e po’ se n' escene ".

Le vendeva generalmente fuori le cantine, perché le cosiddette  "verole" si sposavano magnificamente col vino.



Caldarroste ( dette anche verol
e)


 Il suo negozio o postazione era composto da un fornello a tre piedi su cui era posto un padellone sforacchiato, in cui si cuocevano le castagne ed uno scannetto, dove poggiava una cesta coperta da una coperta di lana, sotto la quale le caldarroste appena cotte conservavano, quanto più possibile, il tepore della cottura.
Per non farle schioppettare e poterle facilmente sbucciare dopo l'arrostimento 'e Verole si intagliavano crude sul dorso con il coltello, ; attualmente questo taglio si fa con il tagliacastagne (sorta di cucchiaio intrecciato con un coltello a seghetto da stringere come una pinza).



Tagliacastagne

Commenti

  1. Anche mia madre da piccola mi cucinava le allesse, si mangiavano di mattina e quando faceva freddo fuori erano ancora più buone!
    :)
    aspetto le statue di Palazzo Reale!

    Prof. vieni a vedere il mio blog...Frik è impaziente di conoscerti!
    Francesca

    RispondiElimina
  2. Anche mia madre da piccola mi cucinava le allesse, si mangiavano di mattina e quando faceva freddo fuori erano ancora più buone!
    :)
    aspetto le statue di Palazzo Reale!

    Prof. vieni a vedere il mio blog...Frik è impaziente di conoscerti!
    Francesca

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